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Google apre uno spiraglio al sideloading: gli utenti esperti potranno installare app da sviluppatori non verificati

Dopo le polemiche sul nuovo sistema di verifica obbligatoria degli sviluppatori Android, Google introduce un percorso alternativo per chi vuole continuare a installare software al di fuori degli store ufficiali.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   13/11/2025
Android

Google aveva annunciato ad agosto una decisione destinata a cambiare profondamente l'ecosistema Android: imporre la verifica dell'identità a ogni sviluppatore, anche a quelli che distribuiscono app al di fuori del Play Store. Una mossa pensata per limitare le frodi ma percepita da molti come un attacco diretto al sideloading. Le reazioni sono state immediate. Gruppi come F-Droid e la campagna Keep Android Open hanno denunciato il rischio di un "Android chiuso di fatto", in cui gli utenti non avrebbero più il controllo su cosa installare.

Una nuova opzione per chi sa assumersi i rischi

La novità di queste ore è che Google introdurrà un "percorso avanzato" dedicato agli utenti esperti, consentendo loro di installare app provenienti da sviluppatori non verificati. Il flusso includerà avvisi molto chiari sui rischi e strumenti di protezione per impedire installazioni forzate o truffe. È una concessione significativa, che non annulla il nuovo sistema ma evita che Android perda una delle sue caratteristiche più identitarie: la libertà di installare software senza passare da canali ufficiali.

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Il programma di verifica, entrato in early access, richiede a ogni sviluppatore di fornire dati personali come nome legale, indirizzo e recapito telefonico, e in alcuni casi un documento d'identità. Una misura pensata per contrastare il fenomeno in cui uno sviluppatore bannato può ricomparire immediatamente con un nuovo account. Google ha però ammesso che servono scappatoie controllate, soprattutto per studenti e hobbisti: per loro arriverà un tipo di account limitato a poche installazioni, senza gli oneri della verifica completa.

Implicazioni per la privacy e per l’apertura della piattaforma

La scelta di Google continua a sollevare dubbi. Se da un lato è vero che i furti d'identità, le truffe e le app malevole rappresentano un problema crescente, dall'altro il modello rischia di scoraggiare sviluppatori indipendenti che preferivano restare anonimi per ragioni politiche, di privacy o semplicemente per non legare un progetto sperimentale alla propria identità legale. Il compromesso degli "utenti esperti" attenua la rigidità, ma non elimina il timore che l'ecosistema Android stia diventando progressivamente più controllato.

La petizione Keep Android Open
La petizione Keep Android Open

Il rollout della verifica inizierà nel 2026 in quattro Paesi (Brasile, Indonesia, Singapore e Thailandia) prima di estendersi al resto del mondo nel 2027. Nel frattempo, Google sta preparando altri cambiamenti di grande portata: l'accordo con Epic potrebbe portare a store di terze parti ufficialmente registrati, fee ridotte e regole più flessibili sui metodi di pagamento. Android si trova dunque davanti a un riassetto complesso, in cui sicurezza, apertura e business devono trovare un equilibrio che soddisfi sviluppatori, utenti e soprattutto Google stessa.