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Google conferma la supremazia quantistica raggiunta con il suo super computer

Google ha confermato in maniera ufficiale la notizia trapelata il mese scorso sul raggiungimento della supremazia quantistica grazie al computer Sycamore.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   23/10/2019

Google ha confermato in queste ore il raggiungimento della "supremazia quantistica" grazie al suo nuovo super computer quantico Sycamore a 53 qubit, rendendo dunque ufficiale l'informazione che era già trapelata qualche tempo fa.

Il fatto che Google avesse raggiunto la supremazia quantistica con un nuovo computer era già emerso il mese scorso, ma in maniera ancora ufficiosa. Ora invece ci sarebbe la conferma di questo, ribadendo quanto era stato già affermato in precedenza.

Il concetto di supremazia quantistica si riferisce alla prova dimostrabile dell'enorme superiorità di calcolo raggiungibile con un computer a struttura quantistica rispetto a un elaboratore tradizionale, attraverso il compimento di un calcolo in tempi ridotti che sarebbe impossibile effettuare in breve termine da un computer tradizionale.

La prova è dunque derivata da un recente esperimento, nel quale il computer Sycamore ha risolto in 200 secondi un calcolo che avrebbe richiesto circa 10.000 anni a Summit, il supercomputer a struttura tradizionale attualmente più veloce del mondo.

È chiaro come questo rappresenti un balzo in avanti notevole sul fronte della tecnologia informatica, almeno al livello teorico. Sycamore infatti non ha ancora alcuna applicazione pratica ed è sostanzialmente un'apparecchiatura sperimentale, creato appositamente per effettuare quanto è stato fatto, ovvero dimostrare la possibilità di concludere in tempi ridotti un calcolo impossibile per un computer tradizionale.

Proprio su questo punto vertono le critiche di IBM, che ha contestato il raggiungimento della supremazia quantica sostenendo che Sycamore non è in effetti un computer vero e proprio, essendo una macchina costruita per una singola occupazione. Da parte sua, Google ha risposto con le parole del CEO Sundar Pichai, il quale si è riferito al primo volo effettuato dai fratelli Wright: "Il primo aereo volò per soli dodici secondi, un'impresa che non aveva alcuna applicazione pratica. Ma dimostrò che un aereo potesse volare."

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