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Google Drive bloccato: il Privacy Shield paralizza migliaia di utenti, i file non sono più scaricabili

Un errore nel sistema di protezione anti-pirateria ha causato il blocco di Google Drive in Italia per diverse ore, sollevando preoccupazioni sulla gestione dei filtri internet.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   20/10/2024
Un utente al PC e il logo di Google Drive

Il recente blocco del dominio di Google Drive in Italia, causato dall'implementazione del Piracy Shield, ha scatenato una serie di reazioni indignate da parte di utenti e aziende. Il sistema, progettato per combattere la pirateria online, ha inavvertitamente reso inaccessibile uno dei servizi cloud più utilizzati nel mondo, interrompendo il lavoro di aziende, scuole e università per diverse ore.

Sicurezza dei filtri

Il blocco ha avuto origine quando il dominio drive.usercontent.google.com, fondamentale per scaricare i file da Google Drive, è stato bloccato a livello nazionale da Piracy Shield. Il problema è iniziato intorno alle 16:56 di ieri, 19 ottobre, e ha continuato a persistere per almeno 8 ore, colpendo inizialmente circa il 20% degli utenti italiani, con TIM che ha risolto la questione solo intorno alle 21:30. Anche altri operatori come Tiscali, Fastweb, Vodafone, Sky e Wind sono stati coinvolti e alcuni non avevano ancora risolto il problema ore dopo l'incidente.

Le interruzioni segnalate nelle ultime 24 su Google Drive.
Le interruzioni segnalate nelle ultime 24 su Google Drive.

Uno degli aspetti più preoccupanti emersi da questa situazione è stato l'errore di bloccare un sottodominio di Google, uno dei siti più utilizzati in Italia e nel mondo. Questo incidente ha evidenziato i limiti del software di Piracy Shield, che ha mostrato una mancanza di filtri di sicurezza adeguati, capaci di distinguere tra contenuti legittimi e potenziali violazioni di copyright. La conseguenza di questo errore è stata che per molte ore gli utenti non hanno potuto accedere ai propri documenti su Google Drive, interrompendo attività lavorative e non.

Problemi su ogni tipo di file

L'indignazione è montata rapidamente sui social media, dove utenti e esperti del settore hanno denunciato la gravità dell'errore. Giorgio Bonfiglio, tra i primi a documentare il problema, ha condiviso una serie di test effettuati attraverso la piattaforma RIPE Atlas che confermano come ancora il 13,5% degli utenti fosse bloccato a livello IP e il 3% a livello DNS, ore dopo la segnalazione iniziale.

Al momento X/Twitter ha dei problemi
e non è possibile caricare il post

Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla gestione della protezione anti-pirateria in Italia. Se un errore simile può paralizzare un servizio così essenziale come Google Drive, cosa accadrebbe se venissero colpiti altri servizi critici o piattaforme come WhatsApp?