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Google Gemini e gli errori nella generazione di immagini: parla il CEO Sundar Pichai

Il CEO di Google ammette che gli errori di Gemini sono "completamente inaccettabili" e detta nuove linee di approccio per i prodotti legati all'IA.

Google Gemini e gli errori nella generazione di immagini: parla il CEO Sundar Pichai
NOTIZIA di Luigi Cianciulli   —   29/02/2024

Una settimana fa, Google è incorsa in una sorta di cortocircuito nel sistema del suo Gemini AI che ha temporaneamente portato al blocco delle funzionalità relative alla generazione di immagini raffiguranti esseri umani.

Erano sorte delle polemiche in merito alle rappresentazioni erronee generate dal modello: alcune di queste mostravano soldati tedeschi dell'era nazista con la pelle scura, altre, sempre imprecise, andavano a delineare una visione alquanto polarizzata del tema etnico, un argomento sicuramente delicato da trattare.

Google non ha indugiato a spendersi in scuse e, di recente, il CEO Sundar Pichai ha espresso le sue considerazioni in merito.
Nel comunicato, si evince come dalle parti di Mountain View si è "al lavoro giorno e notte" per correggere Gemini, anche se al momento manca conferma riguardo la completa risoluzione del problema.

Mea Culpa

Alcuni degli errori commessi da Gemini
Alcuni degli errori commessi da Gemini

Sundar Pichai, parlando delle recenti critiche alle risposte di Gemini, si è detto d'accordo sul fatto che le immagini incriminanti, generate dal modello, andassero a evidenziare un atteggiamento di parzialità dal lato dell'azienda, comportamento che il CEO ha bollato come inaccettabile.

Riconoscendo l'errore, Pichai ha altresì sottolineato come l'impegno di Google converga nella "missione di organizzare le informazioni globali in modo accessibile e utile".

Un principio chiave per il CEO è assicurare che le informazioni siano utili, accurate e imparziali in tutti i prodotti, inclusi quelli basati sull'intelligenza artificiale.
Ha seguito promettendo una serie di azioni concrete, tra cui modifiche strutturali, aggiornamenti delle linee guida, miglioramenti nei processi di lancio e una rigorosa valutazione tecnica.

Nessuna IA è perfetta

Il CEO Pichai a destra
Il CEO Pichai a destra

Pichai, ha riconosciuto poi che "nessuna intelligenza artificiale può raggiungere la perfezione", al contempo assicurando che Google sia consapevole degli elevati standard richiesti.
"L'impegno dei team aziendali nel risolvere i problemi emersi sottolinea il valore di apprendere dagli errori commessi, e la volontà di edificare nuove tecniche nel campo dell'intelligenza artificiale".

Concludendo il suo discorso, il CEO di Google ha parlato della consapevolezza necessaria per sviluppare creazioni straordinarie: quella che i prodotti, oltre a risultare utili, siano in grado di guadagnare la fiducia degli utenti.

La vicenda di Gemini, si conferma dunque uno "scivolone" che al contempo solleva importanti questioni riguardanti lo sviluppo e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale.

Dalle parole del CEO di Google, emerge che esiste una intrinseca esigenza di garantire accuratezza, correttezza e assenza di pregiudizi nei prodotti finali.
Aspetti da tenere sempre presenti, per Google come per ogni altra azienda impegnata nella realizzazione di prodotti AI destinati ai consumatori.