Il mercato delle memorie RAM sta attraversando una delle fasi più complesse degli ultimi anni e G.Skill, uno dei produttori più noti a livello globale, ha deciso di intervenire pubblicamente per chiarire le cause dell'impennata dei prezzi.
Secondo l'azienda, l'aumento vertiginoso dei costi delle memorie DRAM, in particolare delle DDR5, è direttamente collegato alla crescita esplosiva dell'industria dell'intelligenza artificiale e alle forti limitazioni dell'offerta a livello mondiale.
Negli ultimi due mesi i prezzi delle DRAM hanno registrato aumenti senza precedenti, arrivando in molte aree del mondo a essere tre o quattro volte superiori rispetto a quelli di inizio 2025.
Il comunicato ufficiale di G.Skill sui prezzi delle DRAM
Nel suo comunicato ufficiale, G.Skill spiega che l'attuale volatilità dei prezzi è il risultato di una combinazione di fattori: domanda eccezionalmente elevata da parte del settore AI, carenza globale di chip e una forte competizione per le forniture destinate a server e sistemi di calcolo ad alte prestazioni. Queste dinamiche hanno costretto i fornitori di circuiti integrati ad aumentare i prezzi, incidendo direttamente sui costi di approvvigionamento e produzione dei moduli di memoria.
L'azienda sottolinea che i propri listini riflettono fedelmente gli incrementi dei costi lungo tutta la filiera e avverte che i prezzi potrebbero continuare a variare in base alle condizioni di mercato. Per questo motivo, G.Skill invita apertamente i consumatori a valutare con attenzione il rapporto tra prezzo e necessità prima di procedere all'acquisto.
Quando si risolverà la crisi delle DRAM? Ecco le prospettive
Secondo analisti e dati di settore, questa situazione non è destinata a risolversi nel breve periodo. Le previsioni indicano che i prezzi elevati delle DRAM potrebbero persistere per almeno altri 2 anni, mantenendo il mercato in uno stato di forte instabilità.
In alcuni casi, un kit DDR5 di fascia alta può arrivare a costare quanto una scheda grafica di livello enthusiast, un'anomalia che evidenzia la gravità del problema. Sebbene alcuni osservatori invitino a non farsi prendere dal panico, ipotizzando una possibile stabilizzazione entro alcuni mesi, il ritorno ai livelli di prezzo precedenti appare lontano.