Appena diventato disponibile su PC, Senua's Saga: Hellblade 2 è stato subito moddato per rimuovere le bande nere che appaiono sui monitor 16:9, quelli più diffusi. Da settimane molti non ci dormivano la notte per la loro presenza e maledicevano gli sviluppatori pigroni che non sanno fare il loro lavoro.
In realtà non si parla di una vera e propria mod, ma di una rapida modifica a un file di gioco, facilmente individuabile ed editabile. Si cambiano un paio di valori e il gioco è fatto: via le bande nere anche sui monitor 16:9, quelli più diffusi. Non ci piace la grana da pellicola? Via anche quella, modificando un singolo valore oltretutto. Non ci piace la distorsione lenticolare? Due valori cambiati e il gioco è fatto.
Dannati sviluppatori lavativi, perché non ci avete permesso di farlo dai menù di gioco invece di dover ricorrere a scappatoie simili?
Videogiochi come giocattoli
La risposta è in realtà nella facilità stessa con cui si possono modificare queste impostazioni: gli sviluppatori avrebbero potuto fare senza alcun problema quanto chiesto, ma non hanno voluto farlo perché speravano che il fruitore finale fosse abbastanza maturo da accettare quella che è una loro scelta autoriale, ossia l'uso di un certo formato per l'immagine e l'applicazione di taluni filtri per ottenere determinati effetti.
Niente, per molti l'idea stessa che un autore possa compiere delle scelte è una bestemmia, soprattutto se queste vanno a cozzare con le loro aspettative. Che poi togliere quelle bande nere rendendo l'immagine più ampia verticalmente vada a togliere pressione sul personaggio principale, rompendo la composizione dell'immagine e alterando il significato della stessa, non è importante. Che una certa grana e certi effetti siano correlati allo stato mentale di Senua, quindi in armonia con il tema di gioco, non conta. Ciò che conta è che il monitor che ho comprato a caro prezzo venga riempito completamente e che l'immagine sia il più pulita possibile, il resto lo derubrichiamo ad assurdità.
A pensarci bene quelle bande nere sono un simbolo: chi non vedeva l'ora di toglierle considera il videogioco come un medium di serie B in cui non devono esistere scelte artistiche che rompano le sue aspettative. I videogiochi sono giocattoli, i giocattoli sono di chi li compra che deve poterci fare quello che gli pare e deve trovarci esattamente quello che voleva, senza fare il minimo sforzo per comprendere le motivazioni che stanno dietro a quelli che percepisce come difetti. Nascondiamo dietro ai principi della libertà di scelta e della libertà di critica quelli che sono dei semplici capricci infantili.