Dopo il ban di Huawei disposto dall'amministrazione Trump, le principali aziende statunitensi hanno annunciato l'interruzione dei loro rapporti con la casa cinese in via preventiva, principalmente per evitare potenziali sanzioni.
A più di un mese dall'inizio della vicenda, Intel e Qualcomm avrebbero tuttavia deciso di stimolare il governo USA a riconsiderare la propria posizione nei confronti di Huawei. Secondo quanto riportato da Reuters, nel 2018 il colosso cinese ha speso circa 11 miliardi di dollari presso le principali realtà del settore americano, dunque l'impatto del provvedimento sulla filiera produttiva rischia di essere molto significativo.
Stando a quanto è emerso, Intel e Qualcomm vogliono quindi provare a dissuadere Donald Trump e il resto del suo entourage dal prendere decisioni drastiche, cercando di orientare il provvedimento verso una valutazione più concreta dei rischi potenziali per la sicurezza nazionale.
Sembra infatti difficile che i processori di Intel o i modem prodotti da Qualcomm possano includere delle backdoor cinesi in grado di mettere a rischio la sicurezza del Paese, e proprio per questo le due società intendono poter continuare a fare affari con Huawei.