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I dazi sono un incubo per l'industria, ma i prezzi dei giochi rimarranno al sicuro da variazioni?

Nonostante l'imposizione dei dazi, il prezzo dei videogiochi non dovrebbe subire particolari variazioni, almeno per quanto riguarda il mercato digitale, mentre il discorso è diverso per l'hardware.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   12/04/2025
Un negozio di videogiochi

Un nuovo articolo pubblicato da GamesIndustry.biz effettua una panoramica sulla situazione dell'industria videoludica in seguito all'introduzione dei dazi voluti dall'amministrazione del presidente USA Trump, sostenendo che si tratta di un incubo per l'industria videoludica in generale, ma che i giochi stessi potrebbero rimanere al sicuro da variazioni, almeno quelli in digitale.

Con la sospensione di 90 giorni decisa proprio appena dopo l'annuncio dei dazi, la situazione economica risulta ulteriormente complicata e con risvolti al momento imprevedibili, dunque è difficile capire come si adeguerà anche il mercato videoludico, ma ci sono alcuni elementi che possono essere analizzati in prospettiva.

Secondo quanto riferito da Rod Fahey, a partire anche da consulenze e analisi da parte di vari esperti interpellati da GamesIndustry.biz, c'è quantomeno la speranza che il prezzo dei videogiochi possa rimanere inalterato, almeno per quanto riguarda i titoli in digitale.

I giochi digitali dovrebbero rimanere inalterati

I problemi maggiori imposti da dazi riguardano ovviamente la produzione hardware in generale: la Cina peraltro non ha goduto della sospensione decisa da Trump, il quale ha anzi applicato le tariffe al 104% sui prodotti provenienti da tale paese.

Questo mette in forte crisi le linee produttive di diverse aziende tecnologiche, che hanno le proprie basi di assemblaggio proprio in tale paese o in Asia in generale. È lecito pensare che i dazi vadano dunque a colpire i costi di produzione dell'hardware e potrebbero dunque incidere sui prezzi di questi prodotti, compresi i componenti per PC e le console.

I videogiochi sono però in una situazione diversa: i titoli distribuiti in digitale non dovrebbero essere colpiti affatto dall'imposizione dei dazi e dunque questi non dovrebbero risultare in delle variazioni di prezzo, salvo eventuali adeguamenti legati però ad altre contingenze, nel caso.

Il prezzo di Nintendo Switch 2 non è molto alto in Giappone, in confronto a quello di PS5 e Xbox Series X Il prezzo di Nintendo Switch 2 non è molto alto in Giappone, in confronto a quello di PS5 e Xbox Series X

La produzione dei giochi fisici potrebbe risentire delle nuove chiusure, perché le aziende che si occupano della masterizzazione e confezionamento si possono trovare in paesi colpiti dai dazi, per quanto riguarda il mercato americano.

Molti giochi fisici in USA vengono per esempio prodotti in Messico, e i dazi potrebbero avere riflessi sui costi di produzione di questi, tuttavia dovrebbe essere relativamente semplice, all'occorrenza, spostare le linee produttive all'interno degli Stati Uniti per evitare il problema.

Al di là di questo caso specifico, però, non si rilevano possibili cause dirette tra imposizione dei dazi ed eventuali incrementi di prezzo nei giochi digitali, dunque questi dovrebbero rimanere al riparo da adeguamenti e aumenti di prezzo.