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I giochi Microsoft stravendono su PlayStation, cos'è andato storto con Xbox e il Game Pass?

La situazione paradossale di una top ten dei giochi più venduti su PlayStation dominata dai giochi Microsoft fa riflettere sullo stato del mercato videoludico.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   30/07/2025
Xbox Series X|S e PS5

Il mercato dei videogiochi è diventato strano: pensare anche solo dieci anni fa di vedere giochi Xbox dominare la classifica di vendita su PlayStation sarebbe risultato assurdo, ma è precisamente quello che sta succedendo in questo periodo. Come evidenziato dall'analista Mat Piscatella del gruppo Circana, la top ten dei giochi più venduti su PlayStation nell'ultimo trimestre del 2025 in USA presenta ben 6 giochi Microsoft, ovvero più della metà, con l'80% della top ten occupata da titoli provenienti dagli Xbox Game Studios. Contemporaneamente, la console Xbox è crollata sul mercato e il Game Pass, nonostante continui a registrare buoni risultati, cresce a ritmo molto lento e incerto da qualche anno a questo parte. Viene da domandarsi cosa abbia portato a questa situazione, e se ci sia mai stata effettivamente una possibilità di ribaltare lo status quo nella generazione attuale.

Non è stato un problema di giochi, a quanto pare: è vero che alcuni di questi sono multipiattaforma dal lancio, o derivano da serie che non erano in esclusiva, ma fanno parte integrante della produzione first party Xbox ormai da anni.

Sony vuole portare i giochi dei PlayStation Studios su più piattaforme, Nintendo Switch 2 e Xbox comprese Sony vuole portare i giochi dei PlayStation Studios su più piattaforme, Nintendo Switch 2 e Xbox comprese

L'attrattiva c'era, ma non sembra sia stata abbastanza per spingere all'acquisto di una Xbox, nonostante tutti questi giochi potessero essere fruiti tranquillamente con un abbonamento a Game Pass, invece che spendendo 50, 70 o 80€ per ciascuno. Possibile che l'utenza sia così restia al modello su sottoscrizione da preferire sborsare fiori di quattrini in un periodo storico alquanto complicato sul fronte economico? L'idea è che la situazione possa essere ricondotta in gran parte ai soliti problemi di comunicazioni e marketing che caratterizzano da anni Xbox, soprattutto al di fuori degli USA, e che hanno impedito una comunicazione corretta dell'offerta.

Gli utenti non si muovono più da una piattaforma all'altra

C'è però probabilmente da considerare anche un elemento, che era stato fatto presente già dallo stesso Piscatella in questi giorni e che ha generato un notevole dibattito: il fatto che l'utenza è ormai "trincerata" sulle proprie piattaforme e sia quasi impossibile farle cambiare posizione, a prescindere dalla presenza o meno di esclusive.

Le esclusive hanno ancora una certa importanza ma rientrano soprattutto nell'ambito promozionale e nella costruzione di un'identità del brand, essendo evidente come non siano elementi trainanti sul mercato ormai da tempo (tranne che per Nintendo). La continuità delle utenze digitali da una generazione all'altra ha contribuito a consolidare il divario enorme che si era già stabilito nella scorsa generazione tra PlayStation e Xbox, e la questione si è aggravata ulteriormente in questa, considerando come la differenza in marketing e promozione è andata ad acuirsi, specialmente fuori dagli USA.

Ironicamente, l'apertura multipiattaforma di Microsoft è corrisposta proprio a un periodo di notevole calo nella frequenza di produzioni first party da parte di Sony, tanto che i titoli Xbox sono andati proprio a colmare le lacune del catalogo, generando questa strana situazione. L'idea è che la situazione sia ormai consolidata per il momento, ma se questa nuova politica può portare ulteriori vendite e dare ossigeno vitale ai team di Xbox Game Studios allora può essere vista come una soluzione positiva in generale per tutti, considerando che dovrebbe assicurare un futuro al software a prescindere dall'andamento dell'hardware. D'altra parte, con l'incremento costante dei costi di produzione e le vendite stagnanti per tutti, il prendere in considerazione la vendita dei titoli first party su altre piattaforme è evidentemente un'idea che comincia ad essere allettante anche per altri.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.