Notizie inventate, favori ai publisher, maltrattamenti sul posto di lavoro, queste sono soltanto alcune delle accuse mosse da diversi ex-redattori a Steve Butts e Tal Blevins, i due ex-direttori di IGN US. Il quadro che ne emerge è davvero devastante per la testata. Ma andiamo con ordine.
Tutto è iniziato con la testimonianza di Kallie Plagge, attualmente impiegata a Gamespot, che ha raccontato di come i due l'abbiamo trattata in modo terribile per anni, urlandole addosso e impedendole addirittura di fare le classiche pause pranzo. Stando a quanto ha riportato, Butts e Blevins umiliavano i redattori della testata regolarmente. Addirittura, quando la Plagge denunciò un altro redattore che la maltrattava, Butts cercò di mettere tutto a tacere. Alla fine la donna ha lasciato la redazione dirigendosi a Gamespot, dove ha ottenuto la promozione inizialmente ricercata dentro a IGN. Di quel periodo conserva solo gli attacchi di panico che l'hanno tormentata negli anni successivi.
A rincarare la dose contro Steve Butts e Tal Blevins ci ha pensato poi Mitch Dyer, un altro ex redattore, colui che probabilmente ha fatto il racconto più agghiacciante sul loro comportamento. Dyer ha parlato di intimidazioni contro i redattori che non la pensavano come loro, di press tour in cui occupavano Air BnB da 3000 dollari al mese mentre gli altri redattori venivano spediti in hotel pieni di scarafaggi, con la scusa che la compagnia non aveva i soldi e di un clima generale di terrore in redazione.
Quando Amy Hennig lasciò Naughty Dog, Butts e Blevins costrinsero Dyer a infilare del gossip falso nella notizia del suo addio. Sostanzialmente IGN inventò che l'allontanamento della Hennig avvenne in modo ostile (informazione mai verificata). Dyer non voleva firmare la notizia, ma i due lo costrinsero a farlo perché non volevano rovinare i loro rapporti con Sony. Inoltre, quando Sony lesse la notizia e contattò IGN, i due non difesero Dyer in alcun modo.
Un'altra notizia inventata fu quella della cancellazione di The Last Guardian. Non c'erano prove in merito, ma i due direttori costrinsero comunque a pubblicarla perché evidentemente ritenevano il contenuto ghiottissimo per i click.
Ai due si è aggiunto anche Mike Drucker, che su IGN si occupava specificatamente di contenuti satirici. A quanto pare Butts e Blevins gli impedirono di fare battute su Rockstar Games, perché altrimenti rischiavano di non ricevere più i suoi giochi.