Il Galaxy Z TriFold è il nuovo smartphone a doppia piega di Samsung ed è una delle novità più interessanti degli ultimi mesi. Tuttavia, nonostante le sue caratteristiche e il suo prezzo di vendita molto elevato, il pieghevole sembra essere venduto in perdita. Ciò significa che i costi di produzione sono superiori a quelli di vendita, quindi le entrate potrebbero non coprire i costi.
Un prodotto per pochi
Partiamo da una precisazione fondamentale: questo smartphone è disponibile in quantità limitate e non è pensato per una distribuzione di massa. Secondo le informazioni più recenti, il prezzo di vendita particolarmente elevato - circa 2.500 euro (3.590.400 won in Corea) - risulterebbe comunque inferiore al costo di produzione effettivo. I costi così alti sarebbero legati soprattutto alla complessità del design, in particolare alla doppia cerniera, e all'utilizzo di componenti avanzati necessari per realizzare il dispositivo. Per questo motivo, e non è una novità, il Galaxy Z TriFold va considerato più come un prodotto di nicchia destinato agli appassionati, piuttosto che essere associato a grandi volumi di vendita.
A confermarlo è lo stesso Im Sung-taek, responsabile della divisione Samsung in Corea, secondo cui il prezzo finale è il risultato di una decisione complessa, presa per ridurre al minimo le perdite nonostante l'aumento dei costi di produzione.
Altre difficoltà
Secondo il quotidiano coreano The Bell, Samsung sta affrontando alcune difficoltà anche con i prezzi della gamma Galaxy S26, a causa dei costi elevati di memoria, schermi OLED e moduli fotografici.
Inoltre, la strategia sui processori influisce sulla capacità di ridurre i costi dei componenti: si prevede infatti che Samsung utilizzerà sia chip Snapdragon sia Exynos, con gli Snapdragon che rappresenteranno circa il 75% della produzione dei Galaxy S26. Questi chip sono più costosi degli Exynos, una scelta che potrebbe aumentare i costi senza portare vantaggi significativi all'azienda.