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Il gioco peggiore del 2024 secondo Metacritic risale in realtà al 2005 ed è figlio di una specie di truffa

Metacritic ha stilato la sua lista dei giochi peggiori del 2024, che vede in cima un titolo che risale in realtà al 2005 ed è frutto di una strana storia.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   18/12/2024
Uno dei personaggi di Utopia City
Utopia City
Utopia City

Metacritic ha pubblicato l'elenco dei giochi peggiori del 2024. La curiosità è che il vincitore dell'infausta classifica fu in realtà pubblicato nel 2005. I criteri per entrare nella classifica sono stati spiegati dal sito stesso: avere almeno quattro recensioni (gli scorsi anni dovevano essere sette). L'alleggerimento del requisito è stato motivato dal voler creare una lista "più divertente". Inoltre la classifica comprende da quest'anno anche i giochi mobile, quelli VR, i DLC e le raccolte. Questo spiega le differenze con l'elenco desunto qualche settimana fa, che si basava sui vecchi criteri.

Truffa russa

Comunque sia, vediamo la classifica dei 10 peggiori giochi del 2024 secondo Metacritic:

  1. Utopia City (PC) - 23/100
  2. Devil May Cry: Peak of Combat (mobile) - 41/100
  3. HappyFunland (PlayStation VR2) - 41/100
  4. Food Truck Simulator (Xbox One) - 43/100
  5. Jujutsu Kaisen: Cursed Clash (PlayStation 5) - 44/100
  6. Stranger Things VR (Meta Quest) - 44/100
  7. Transformers: Galactic Trials (PlayStation 5) - 45/100
  8. PO'ed: Definitive Edition (PC) - 46/100
  9. Looney Tunes: Wacky World of Sports (PlayStation 5) - 47/100
  10. Metal Slug Attak Reloaded (Nintendo Switch) - 48/100
Un momento di gameplay di Utopia City
Un momento di gameplay di Utopia City

Come detto, Utopia City è in realtà un gioco del 2005, ripubblicato nel 2024, che fu il frutto avvelenato di una specie di truffa. Parliamo di un mediocre sparatutto in prima persona sviluppato dallo studio russo Parallax Arts Studio, con sede a San Pietroburgo. Era finanziato dall'imprenditore russo Mikhail Bazhenov, fondatore della Adamant Holding Company, un magnate del settore immobiliare, che aveva deciso di diversificare i suoi investimenti entrando nel settore dei videogiochi.

Stando però a un'inchiesta della rivista russa Igromania, risalente al 2011, Bazhenov continuò a finanziare Parallax Arts per sette anni, senza controllare cosa se ne facessero dei soldi e senza verificare che le richieste di fondi fossero sensate. Emerse infine che i manager dello studio gonfiavano i costi, dichiarando ad esempio di aver bisogno di 400.000 dollari solo per scrivere un documento di design. Tra il 2005 e il 2007 Parallax Arts pubblicò comunque tre giochi, tutti di fatture pessima: Utopia City, Liquidator 2: Welcome to Hell e Exodus from the Earth. Furono tutti dei flop e causarono grosse perdite a Bazhenov, che nel 2008 decise infine di verificare come venissero spesi i suoi soldi.

Per farlo assoldò Andrey Kuzmin (Perimeter, Dawn of Magic), un celebre sviluppatore locale che scoprì l'arcano: l'obiettivo di Parallax Arts non era di lanciare bei giochi, ma di convincere finanziatori e azionisti che per svilupparne uno ci volessero molti anni. La disorganizzazione interna era totale e mirava più a ottenere soldi che a produrre risultati. Naturalmente a essere penalizzati erano anche gli sviluppatori che ci lavoravano, che non riuscivano a portare avanti i progetti come avrebbero voluto. La storia finì con Bazhenov che chiuse lo studio, naturalmente, scagliandosi contro i dirigenti di Parallax Arts, come emerso da un video trapelato online.

Perché ripubblicare Utopia City nel 2024? Difficile dirlo. Probabile che Strategy First, l'editore, lo abbia semplicemente lanciato insieme ad altri suoi giochi di catalogo, come Ghost Master: Resurrection, Dragon Throne: Battaglia di Red Cliffs, Revenge of the Boxer: Moscow Criminality, Rails Across America e The Outforce, tutti ripubblicati nel corso del 2024.