L'app Immuni, nata per tracciare i contatti ed evitare nuovi contagi da coronavirus, è appena stata diffusa in via sperimentale in alcune regioni ed è già protagonista di una truffa informatica con virus collegato a una finta mail che cita l'app in questione.
C'è qualcosa di profondamente ironico in un virus informatico collegato in qualche modo a un'app create per combattere un virus reale, ma tant'è. Ovviamente il virus informatico non ha nulla a che fare con l'app vera e propria, ma semplicemente ne sfrutta il nome per spingere gli utenti a scaricare un file.
In sostanza, vari utenti hanno ricevuto un'email nella quale si indica un link per scaricare l'app Immuni e tale link portava invece al download di un ransomware, chiamato a quanto pare FuckUnicorn, nientemeno. Il sistema è particolarmente rischioso perché replica per grafica e denominazione il sito ufficiale del Fofi, la Federazione Ordini dei farmacisti italiani.
In ogni caso, l'app Immuni, quella vera, è stata messa a disposizione da oggi pomeriggio, funzionante a partire dalle prime regioni che danno il via alla sperimentazione: Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia. Si tratta di un sistema in grado di tracciare e rilevare i contatti o la vicinanza tra utenti, segnalando i possibili rischi di contagio ma mantenendo sempre un alto livello di protezione della privacy, in base a quanto riferito.
I dati sul tracciamento vengono conservati sui singoli smartphone e non su un server centrale, seguendo il modello decentralizzato di Google e Apple, rilevando solo i contatti di prossimità tra smartphone. In ogni caso, tutti i dati raccolti e condivisi con i server dovranno essere cancellati entro dicembre 2020.