John Carpenter, il regista di capolavori del cinema horror come Halloween e La Cosa, vuole solo giocare ai videogiochi e guardare partite di basket. Inoltre rifiuta il titolo di maestro del genere horror, di cui non gli interessa praticamente nulla, come dichiarato in un'intervista con la testata Insider.
Carpenter: "Guarda, non sono maestro di niente. Voglio solo giocare ai videogiochi e guardare il basket. Non mi interessa fare altro. Non voglio disturbare nessuno."
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Attualmente Carpenter sta promuovendo la sua serie TV, John Carpenter's Suburban Screams, ma sembra non importargli molto nemmeno di fare questo: "Ho fatto una piccola serie. Se non vi piace, vaffanculo, se vi piace, voi piacete a me. Ecco qua."
Quando gli è stato chiesto di quale progetto della sua carriera volesse parlare, ha dimostrato lo stesso livello di interesse: "Non mi interessa. Preferirei parlare di basket."
Fortunatamente ha dimostrato di avere ancora voglia di parlare di horror: "La cosa che conta, in un film horror, soprattutto - dimenticate tutto il resto - è una grande storia. Non mi interessa delle final girl o degli spaventi improvvisi o di qualsiasi altra cosa. Tutto il resto è secondario," ha spiegato, per poi aggiungere: "Una buona storia è ciò che conta nell'horror. È ciò che ho sempre cercato di trovare di fare."
Nel corso dell'intervista Carpenter ha anche menzionato alcuni dei suoi registi di horror preferiti, soprattutto Jordan Peele e David Gordon Green, e ha poi spiegato perché il genere horror sta finalmente ricevendo più attenzione:
"Guarda, i film horror esistono fin dall'inizio del cinema, cento anni fa. Le origini del cinema sono nell'horror principalmente perché è un genere molto cinematografico e il pubblico ama spaventarsi. È sempre stato con noi. In ogni generazione, si farà avanti un regista, si farà avanti un produttore reinventeranno il cinema horror. Pensa all'epoca della Grande Depressione: uscì Dracula e fece sensazione. Fu seguito da Frankenstein e anch'esso fece una grandissima sensazione." Carpenter ha poi spiegato perché ci riuscirono: "Perché parlavano alle persone di quella generazione, che stava attraversando un periodo difficile, molto difficile."
"Poi successivamente, l'horror è cambiato di nuovo", ha aggiunto. "Si è evoluto, le generazioni cambiano. Penso che un punto di svolta per l'horror sia stato Psycho nel 1960. Alfred Hitchcock, ha davvero cambiato le carte in tavola. E poi ci sono stati altri cambiamenti. Ricordo di aver visto La notte dei morti viventi nel 1968. È stato un grande cambiamento per l'horror. Poi è arrivato Non aprite quella porta - un altro cambiamento massiccio per l'horror."
Insomma, per Carpenter il rinnovamento dell'horror è qualcosa che accade ogni generazione.