La console war è apparsa nelle aule di tribunale americane, durante il processo che vede contrapposte Microsoft e la Federal Trade Commission, con Phil Spencer che l'ha definita un "costrutto sociale".
L'affermazione di Spencer è arrivata a fronte di una domanda dell'avvocato dell'organo antitrust USA, che gli ha chiesto: "Crede che Microsoft Gaming abbia perso la console war?" Al che Spencer ha dato una risposta particolarmente ficcante:
"Da la console war è un costrutto sociale all'interno della comunità, non vorrei mai escluderci dai nostri fan. Siamo al terzo posto. Siamo dietro a Sony e Nintendo per quanto riguarda le quote del mercato console."
Il concetto di esclusione deriva dall'affermazione dell'FTC che Nintendo faccia parte di un mercato diverso da quello di Microsoft e Sony, con Microsoft che nega categoricamente la cosa affermando che in realtà le tre compagnie operano nello stesso ambito, pur da prospettive differenti.
L'idea della console war come costrutto sociale è interessante, quando essenzialmente corretta, se non fosse che la stessa è stata spesso alimentata dai produttori hardware per creare un'identità forte al loro marchio e fidelizzare gli utenti.