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LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker: lo sviluppo ha portato a lunghi periodi di crunch

Lo sviluppo di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker ha portato TT Games a fare lunghi periodi di crunch, per la frustrazione di molti sviluppatori.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   20/01/2022

Lo sviluppo di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker ha portato la software house TT Games a lunghi periodi di crunch, che hanno frustrato non poco i dipendenti, almeno stando a un lungo reportage di Polygon, basato sulle testimonianze di più di trenta tra dipendenti ed ex dipendenti della compagnia, che naturalmente sono voluti rimanere anonimi per evitare ripercussioni legali, avendo firmato degli NDA.

Stando ai loro racconti, già nel 2017 molti sviluppatori erano ai ferri corti con la compagnia per il crunch cui li costringeva. Quindi è iniziato lo sviluppo di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker, il titolo più ambizioso tra quelli LEGO, ma nulla sembra essere cambiato a livello organizzativo e il crunch si è riproposto.

Alcune testimonianze parlano di minacce velate spedite ai dipendenti, con accenni a "possibili problemi" in caso non iniziassero a fare straordinari.

I dirigenti di TT Games avevano promesso che le cose sarebbero migliorate con lo sviluppo di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker e l'uso di un nuovo motore grafico creato internamente, l'NTT, ma in realtà il crunch non è stato alleviato e, anzi, le cose sono peggiorate.

Lo sviluppo di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker sarebbe stato particolarmente problematico, perché piagato dalla fuga degli sviluppatori e dai cambi nella gestione del progetto, che non per niente è stato rimandato più volte dopo l'annuncio avvenuto ormai due anni fa.

Stando ai racconti, la fondazione della cultura del crunch di TT Games risalirebbe al 2005, dopo il successo di Lego Star Wars, che portò alla decisione di lanciare un gioco Lego all'anno, con terribili ripercussioni per i lavoratori e con comportamenti opprimenti da parte dei dirigenti. Ad esempio Jon Burton, uno dei fondatori della compagnia, nonché direttore creativo dei giochi Lego, era famoso per urlare di rimettersi seduti a quelli che lasciavano il lavoro alla fine dell'orario previsto da contratto. Altri dirigenti seguivano gli impiegati che uscivano dal lavoro chiedendo le loro ragioni e mettendo in discussione la loro lealtà.

Secondo molti, il crunch era semplicemente premeditato, ossia faceva parte della pianificazione della produzione e non era inteso come una misura d'emergenza.

Ma le cose non sono migliorate con l'allontanamento di Burton, cui è subentrato David Dootson nel 2013 e, quindi, Paul Flanagan nel 2018 (fino al 2020). Con tutti i dirigenti il crunch era dato per scontato.

Il resoconto prosegue raccontando dei problemi avuti usando il motore NTT, che all'inizio dello sviluppo di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker era instabile e mancava di molte caratteristiche essenziali, che portarono alla perdita di moltissimo lavoro. Gli sviluppatori avevano chiesto di utilizzare l'Unreal Engine, ma la compagnia si era rifiutata perché non voleva pagare la licenza a Epic Games. Oltretutto, molto del lavoro di preproduzione sarebbe stato buttato perché era basato sull'engine precedente e inutilizzabile con il nuovo.

Insomma, i problemi sarebbero stati molti. Chissà che riflessi avranno avuto sulla qualità finale di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker.