Il 2020 è stato un anno conflittuale per il mondo dei videogame. I consumatori hanno speso più tempo e più denaro sui videogiochi, come conseguenza dei lunghi periodi di quarantena dettati dall'emergenza del COVID-19. Al tempo stesso, molti team hanno dovuto lavorare da casa, rallentando lo sviluppo, e l'approvvigionamento di componenti hardware (in particolar modo per la next-gen) è divenuto complesso. Ragionandoci, però, possiamo notare che il 2020 ha colpito duramente anche una specifica fascia di videogiochi: i loot game, ovvero opere come Marvel's Avengers e Godfall.
Possiamo partire pensando a Wolcen, gioco finanziato su Kickstarter che sembrava essere il nuovo Path of Exile. Come già avrete capito (o come ricorderete, se ne avete seguito lo sviluppo), non è finita benissimo. Da un iniziale 91% di voti positivi su Steam, è calato a 55%. I motivi? Bug, skill che non funzionavano come avrebbero dovuto e controlli poco reattivi.
Wolven fu però solo l'inizio. Pensiamo a Borderlands 3: a fine 2019 è stato rilasciato un DLC dedicato a Moxxi, apprezzato dagli utenti. Nel 2020, però, si sono susseguite espansioni di scarso impatto che hanno ricevuto su Steam due votazioni "Nella media" e due addirittura "Perlopiù negativa". Sempre in casa Gearbox, dal team di sviluppo Counterplay Games, è nato anche il "looter slasher" Godfall, purtroppo con risultai ancora più negativi. Con una votazione media intorno al 60 su 100, Godfall si è rivelato una discreta delusione soprattutto nella sua componente looter, poco soddisfacente e dallo scarso impatto.
Prendiamo poi Marvel's Avengers, che si basa sulla struttura di Destiny, puntando su un "livello di potenza" garantito dagli equipaggiamenti. Purtroppo, la maggior parte di quello che si ottiene è inutile e, anche volendo accettare di investire enormi quantità di tempo per potenziare i migliori equipaggiamenti di tutti i personaggi, non si è ricompensati dal poterli sfoggiare. Sì, il motivo è che avrebbero rovinato il design degli eroi Marvel e dei loro costumi. Oppure il motivo è che in questo modo abbiamo una ragione per spendere denaro reale e comprare i costumi da indossare sopra il loot invisibile?
Fortunatamente, non ogni loot game ha fallito. Un esempio è Escape from Tarkov, uno sparatutto non esattamente fondato sul loot, ma con un'interessante meccanica: ogni equipaggiamento che portiamo in battaglia viene perduto se non ne usciamo vivi. Un secondo esempio è Genshin Impact: il gioco di miHoYo rischia di essere un po' dispersivo con i suoi "Wishes" (che altro non sono se non loot box) e pretende che si raccolgano molteplici risorse per poter veramente ottenere le armi e i personaggi più rari, ma lo fa all'interno di un ampio mondo interessante da esplorare (e free to play, rispetto a opere premium come Marvel's Avengers e Godfall).
Il problema, nel 2020 (ma anche nei prossimi anni), non è solo legato alla qualità del gioco e delle meccaniche di looting. Il vero problema è che oramai vi sono molteplici competitor in campo. Un successo eclatante come quello di The Division nel 2016 (che divenne il gioco con il miglior lancio di Ubisoft) non sarà facilmente ripetibile. The Division, oltre a Destiny e Borderlands, non aveva concorrenza.
Ora, invece, tutti hanno puntato su questo cavallo e attirare l'attenzione dei giocatori non è affatto semplice. Il pensiero corre quindi subito a Diablo 4, che non può di certo aspettarsi di avere tra le mani un mercato identico a quello di Diablo 3. I loot game, come i battle royale, hanno invaso il mercato e farsi notare è alquanto complesso.
Voi cosa ne pensate? Credete che ci siano troppi loot game? Oppure non siamo vicini a un punto di saturazione?