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Meta vince la causa contro l’FTC: niente monopolio, il giudice respinge le accuse

La Corte respinge le accuse antitrust contro Meta: le acquisizioni di Instagram e WhatsApp non bastano a provare un monopolio nel mercato odierno.

NOTIZIA di Stefania Netti   —   19/11/2025
Mark Zuckerberg

Sono trascorsi cinque anni da quando la Federal Trade Commission (FTC) ha intentato una causa contro Meta. Si chiude quindi un capitolo molto importante, con Meta che ne esce vittoriosa dopo l'accusa di monopolio nel settore dei social network, in particolare dopo le acquisizioni di Instagram e Whatsapp. Facciamo il punto della situazione.

La battaglia antitrust giunge al termine

Secondo la decisione scritta della Corte Distrettuale, pubblicata martedì, la FTC non è riuscita a dimostrare che Meta stia attualmente esercitando un potere monopolistico, anche alla luce delle acquisizioni passate di Instagram e WhatsApp. Ricordiamo infatti che l'acquisizione di Instagram risale al 2012 per un miliardo di dollari e al 2014 per WhatsApp (19 miliardi di dollari). Ciononostante, la FTC ha mostrato alcune prove che avrebbero messo in evidenza le preoccupazioni di Meta, allora Facebook, per la concorrenza di Instagram e la sua rapida crescita.

"Un modo di vedere la cosa è che in realtà stiamo comprando il tempo", avrebbe scritto Mark Zuckerberg nel febbraio del 2012, secondo alcune e-mail interne di Facebook. "Anche se dovessero spuntare nuovi concorrenti, acquistare ora Instagram, Path, Foursquare, ecc. ci darà un anno o più per integrare le loro dinamiche prima che qualcuno possa raggiungere la loro portata."

Le slide del processo antitrust contro Meta erano "redatte" male: rivelati per errore contenuti interni Le slide del processo antitrust contro Meta erano redatte male: rivelati per errore contenuti interni

Tuttavia James Boasberg, giudice della Corte Distrettuale degli Stati Uniti, sostiene che Meta - indipendentemente dal fatto che abbia goduto o meno di monopolio in passato (e questo aspetto è importante, perché l'eventualità dei fatti non viene smentita), la FTC non ha saputo dimostrare che Meta continui a esercitare un potere simile.

Meta
Meta

Riportiamo le dichiarazioni ufficiali per completezza: "Con le app che vanno e vengono, seguendo una moda e abbandonandone altre, e aggiungendo nuove funzionalità ogni anno che passa, la FTC ha comprensibilmente faticato a definire i confini del mercato dei prodotti di Meta. Indipendentemente dal fatto che Meta abbia goduto o meno di un potere monopolistico in passato, l'agenzia deve dimostrare che tale potere continua a sussistere anche oggi. La sentenza odierna della corte stabilisce che la FTC non lo ha fatto."

Boasberg ha poi scritto: "Come il fiume di Eraclito, le rapide dei social media scorrono così velocemente che la Corte non è mai entrata due volte nello stesso caso. Ha esaminato mozioni per rigetto nel 2021 e nel 2022, mozioni per giudizio sommario nel 2024 e un processo completo sul merito quest'anno. Ogni volta che ha valutato le app di Meta, queste erano cambiate. Anche i concorrenti si erano evoluti. Le due decisioni della Corte sulle mozioni di rigetto non menzionavano nemmeno la parola "TikTok". Oggi, quell'app occupa il ruolo centrale come il più accanito rivale di Meta". In poche parole, il focus di questa sentenza è sullo stato attuale del mercato, non sul passato.

Una concorrenza agguerrita

Secondo quanto dichiarato da Jen Newstead, Chief Legal Officer di Meta, la decisione della corte riflette la concorrenza spietata che deve affrontare Meta. Ha poi evidenziato il ruolo positivo di Meta negli Stati Uniti.

"La decisione odierna della corte riconosce che Meta deve affrontare una concorrenza agguerrita. I nostri prodotti sono vantaggiosi per le persone e le aziende e rappresentano un esempio di innovazione e crescita economica americana. Siamo lieti di continuare a collaborare con l'amministrazione e di investire in America".