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Le funzioni IA di WhatsApp sotto la lente dell'antitrust: l'AGCM amplia l'indagine su Meta

L'AGCM estende le verifiche su Meta per presunto abuso di posizione dominante tramite gli strumenti IA di WhatsApp.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   26/11/2025
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L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha annunciato mercoledì l'ampliamento dell'indagine su Meta Platforms, concentrandosi sul possibile abuso di posizione dominante attraverso le funzionalità di intelligenza artificiale integrate nel servizio di messaggistica WhatsApp. La decisione segue i primi accertamenti iniziati a luglio, quando l'ente aveva sollevato dubbi sull'integrazione dell'assistente Meta AI senza consenso esplicito degli utenti.

L'AGCM ha segnalato come i nuovi termini per la WhatsApp Business Solution, introdotti lo scorso 15 ottobre, insieme all'inserimento di strumenti e funzionalità interattive basate su Meta AI, possano limitare la produzione di contenuti, l'accesso al mercato o lo sviluppo tecnico nel settore dei servizi di chatbot intelligenti. L'inchiesta mira a valutare se tali pratiche possano alterare la concorrenza e influenzare negativamente le dinamiche di mercato in Italia.

L'indagine dell'AGCM su Meta

Secondo quanto comunicato dall'Autorità, l'indagine considera non solo le clausole contrattuali della WhatsApp Business Solution, ma anche l'impatto dei nuovi strumenti IA sugli utenti e sulle imprese che si affidano alla piattaforma per le proprie comunicazioni. In particolare, il regolatore intende verificare se l'integrazione delle funzionalità Meta AI possa configurarsi come una limitazione tecnica o commerciale per altri operatori del settore.

Si possono anche inoltrare messaggi direttamente a Meta AI
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L'AGCM ha precisato che potrebbe adottare misure cautelari temporanee riguardo ai termini della WhatsApp Business Solution e all'inclusione delle nuove funzionalità IA, qualora emergessero rischi concreti di danno alla concorrenza. Tali interventi sarebbero mirati a tutelare il mercato e garantire un equilibrio competitivo fino al completamento dell'indagine.

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Meta non ha fornito commenti immediati sulla questione, mentre il procedimento prosegue secondo le normative europee in materia di concorrenza. L'Autorità italiana si affida a criteri rigorosi per valutare se l'azienda abbia effettivamente violato le regole comunitarie integrando strumenti IA nei servizi di messaggistica senza consenso degli utenti.

L'attenzione degli osservatori è rivolta anche agli effetti più ampi di questa integrazione: l'assistente Meta AI potrebbe rappresentare un vantaggio significativo, ma al tempo stesso solleva questioni sulla trasparenza e sulla gestione dei dati degli utenti. La valutazione dell'AGCM includerà quindi anche aspetti relativi alla tutela dei consumatori e alla corretta informazione sulle modalità di utilizzo dell'IA.

In aggiunta, gli sviluppi normativi a livello europeo potrebbero influenzare l'esito dell'inchiesta. L'Unione Europea ha intensificato i controlli sulle grandi piattaforme tecnologiche, soprattutto quando le soluzioni basate su IA rischiano di limitare l'accesso al mercato per nuovi operatori. Le decisioni dell'AGCM saranno seguite con attenzione, perché potrebbero stabilire precedenti rilevanti per la regolamentazione futura dei servizi digitali e dell'intelligenza artificiale in Italia.