Microsoft ha applicato una nuova politica lavorativa per quanto riguarda la sua divisione in Giappone, con l'applicazione di una settimana lavorativa corta di 4 giorni attraverso un test che, a quanto pare, ha dato risultati molto positivi.
La settimana lavorativa breve è stata sperimentata nel corso dell'estate presso la sede di Tokyo della compagnia e a quanto pare ha portato a un incremento della produttività del 40%, oltre a un grado di soddisfazione dei dipendenti molto più alto, ma questa era la conseguenza più prevedibile.
L'iniziativa si chiamava "Work Life Choice Challenge" e sostanzialmente imponeva la chiusura degli uffici dal venerdì alla domenica, consentendo dunque un fine settimana lungo con un giorno di riposo in più ai dipendenti ogni settimana, prevedendo anche una riduzione generale nella durata delle riunioni e di alcune dinamiche lavorative come la gestione delle email.
La scelta di adottare il sistema in Giappone non è casuale, visto che il paese in questione è noto per i suoi ritmi lavorativi massacranti ma che portano spesso a uno scarso livello di produttività rispetto alla quantità di tempo passata in ufficio (il più basso tra le nazioni del G7), oltre a conseguenze anche gravi sulla psiche dei dipendenti.
Al termine della sperimentazione, oltre il 90% dei dipendenti giapponesi di Microsoft si è detto molto soddisfatto del nuovo sistema, che ha migliorato le condizioni psicologiche e di salute generale oltre a incrementare la produttività media. Per la compagnia, peraltro, questo ha comportato anche un notevole risparmio energetico. Non è chiaro se la politica sia destinata ad essere ripresa ufficialmente o meno, ma intanto c'è un altro test previsto entro la fine del 2019, sempre in Giappone, da parte di Microsoft.