Secondo un nuovo report di Quartz, alcune dipendenti di Microsoft starebbero spingendo la compagnia ad affrontare alcuni casi ignorati di molestie sessuali all'interno del team Xbox. Il sito ha esaminato più di 90 pagine di e-mail circolate internamente all'azienda, nelle quali le donne raccontano di esperienze discriminatorie e umilianti sul luogo di lavoro.
Stando alle testimonianze, le segnalazioni di questi avvenimenti al reparto risorse umane sono cadute nel nulla o peggio hanno finito per provocare reazioni ostili da parte dei colleghi maschi. Una dipendente ha descritto gli avvenimenti dichiarando: "quando ero nel team Xbox abbiamo fatto una tavola rotonda e ogni donna, tranne una, era stata definita una puttana al lavoro". Ma nel pezzo si parla anche di minacce di morte al fine di ricevere prestazioni di carattere sessuale.
"Il mio manager maschio mi ha detto che "sembrava stesse solo flirtando" e che dovrei superarlo", ha scritto la donna in una delle e-mail. "In sostanza il reparto risorse umane ha detto che non essendoci prove e poiché quest'uomo lavorava per una società partner e non per Microsoft, non c'era nulla che potessero fare".
Altre donne hanno riferito di essere state ripetutamente chiamate con appellativi degradanti, mentre una in particolare ha raccontato che le sue capacità tecniche sono state ignorate e le sono stati assegnati compiti amministrativi nonostante il suo ruolo.
"In qualità di partner Microsoft, è stato invitato a sedersi sulle ginocchia di qualcuno due volte in una riunione di fronte a risorse umane e altri dirigenti", ha aggiunto un'altra donna. "Posso assicurarti che non è stato fatto nulla, ho solo obiettato e citato la politica di Microsoft ma nessuno ha detto niente".
Una donna era preoccupata del fatto che la gente avrebbe liquidato molestie e discriminazione come una problematica tipica della divisione Xbox, ma ha aggiunto di aver avuto esperienze simili anche nei team Windows e Azure.
La scorsa settimana Kathleen Hogan, responsabile delle risorse umane di Microsoft, ha risposto al gruppo di e-mail scrivendo: "siamo sconvolti e tristi nel sentire queste esperienze. È molto doloroso ascoltare queste storie e sapere che qualcuno sta affrontando simili comportamenti in Microsoft. Dobbiamo fare meglio". Poi ha chiesto che venissero inviate e-mail dalle dirette interessate per poter esaminare tutti i casi.