Un ricercatore impiegato presso la compagnia di sicurezza Malwarebytes è stato arrestato per aver hackerato Microsoft e Nintendo. Come riporta The Verge, Zammis Clark, noto anche con i nickname Slipstream o Raylee, ha ammesso di essersi introdotto nei server delle due aziende e di aver sottratto informazioni riservate, inclusi 43.000 file di Microsoft contenenti versioni pre-release di Windows.
Clark ha ottenuto l'accesso a un server Microsoft il 24 gennaio 2017, ed è riuscito ad accedere in remoto alla rete della casa di Redmond per almeno tre settimane. Successivamente l'hacker è stato in grado anche di caricare file e scaricare dati, per poi rendere i materiali accessibili ad altri suoi "colleghi" attraverso un server IRC.
Clark è stato individuato a giugno 2017 dopo aver caricato un malware nella rete di Microsoft. Durante le indagini, condotte dalla stessa Microsoft con il sostegno di FBI, Interpol e National Cyber Crime Unit, gli inquirenti hanno individuati i file rubati sul computer personale di Clark e così sono scattate le manette.
In seguito alla liberazione su cauzione, l'hacker non ha ricevuto alcuna restrizione all'utilizzo del PC. Dopo essere tornato a casa, a marzo 2018 ha preso di mira Nintendo, ottenendo l'accesso a "server di sviluppo altamente riservati". In questo caso Clark ha rubato 2.365 nomi utente e password ma è stato scoperto a maggio dello scorso anno. Nella giornata di ieri si è dichiarato colpevole davanti alla Crown Court di Londra.
L'ammontare dei danni associati all'azione di Zammis Clark varia da 913.000 a 1.8 milioni di dollari per Nintendo ed è pari a circa 2 milioni di dollari per l'intrusione nei server di Microsoft. L'hacker peraltro era già stato arrestato nel 2015 per aver violato dati di proprietà della società Vtech.