L'ingresso di NVIDIA nella fascia Windows on Arm (WoA) rappresenta un passaggio importante per gli AI PC. Il chip N1X, frutto della collaborazione tra NVIDIA e Mediatek e annunciato per la seconda metà del 2025, è stato però rinviato: secondo fonti industriali, il SoC destinato a guidare la nuova generazione di dispositivi compatibili arriverà solo nel primo trimestre del 2026.
Le cause del rinvio sarebbero molteplici: domande contenute sul mercato WoA, la necessità di ulteriori ottimizzazioni hardware e, soprattutto, ritardi nella roadmap di Microsoft. Andiamo a vedere cosa sta succedendo.
L'importanza del chip N1X di NVIDIA per Windows on Arm
Il chip N1X rappresenta il primo vero tentativo di NVIDIA di entrare nel mercato dei PC con architettura Arm e sistema operativo Windows, un segmento che l'azienda ha finora osservato da lontano. A Computex 2025 erano già stati mostrati prototipi di dispositivi, tra cui la workstation DGX Spark, con modelli in lavorazione da parte di ASUS, Dell, Lenovo e altri produttori. Eppure nessuno di questi ha ancora raggiunto la fase commerciale.
Una delle cause principali del rinvio riguarda la nuova versione di Windows attesa per i dispositivi WoA. Microsoft aveva pianificato un aggiornamento con funzionalità IA avanzate da distribuire in concomitanza con l'arrivo dell'N1X, ma lo sviluppo sarebbe in ritardo di diversi trimestri. L'adozione della piattaforma WoA, inoltre, procede a rilento, nonostante gli sforzi di Qualcomm per promuoverla. I PC x86 basati su chip AMD e Intel continuano a dominare le vendite, rendendo più difficile la penetrazione di nuovi standard.
Sul fronte hardware, NVIDIA sta rivalutando i design dei chip N1 e N1X, sviluppati con tecnologia a 3 nm di TSMC. Il SoC integra una CPU Grace con 20 core Arm e una GPU Blackwell, capaci di raggiungere fino a 1 PetaFLOP in calcolo IA a bassa precisione (FP4), supporto fino a 128 GB di RAM LPDDR5X e interfacce di ultima generazione. All'interno dei prototipi, il chip è noto anche come GB10.
I primi benchmark, ottenuti tramite Geekbench 6 in ambiente Linux AArch64, indicano un punteggio single-core di 3096 e multi-core di 18.837. I test sono stati effettuati su una variante con clock a 2,81 GHz, ma in altri casi sono state registrate frequenze fino a 3,9 GHz. In confronto, un processore Ryzen AI MAX+ 395 con 16 core e frequenze superiori ai 5 GHz raggiunge punteggi simili, ma con consumi energetici decisamente più elevati.
La gamma N1 comprenderà poi più modelli: N1X per ambienti professionali e commerciali, N1C per il segmento consumer e, con ogni probabilità, una versione di fascia bassa pensata per dispositivi portatili o di nicchia. Sebbene inizialmente fossero previsti valori compresi tra 180 e 200 TOPs in calcolo IA, le revisioni in corso potrebbero modificare queste stime.
Il rinvio al 2026 dell'N1X conferma quanto il mercato degli AI PC sia ancora fragile, nonostante l'intensa attività di marketing degli ultimi anni. La concorrenza con Apple, Intel e AMD è destinata a intensificarsi, e il CES 2026 potrebbe diventare il palcoscenico chiave per valutare l'effettiva maturità di questa nuova generazione di chip.
Voi che cosa ne pensate? Riuscirà la piattaforma Windows on Arm a trovare la sua strada? Diteci la vostra nei commenti.