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Il panorama indie non è mai stato così florido eppure è da considerarsi morto, secondo Rami Ismail

In occasione della Develop conference di Brighton, il leader di Vlambeer ha spiegato il suo punto di vista sul settore indipendente

NOTIZIA di Davide Spotti   —   13/07/2018

Il panorama indie è più florido che mai, ma l'esponenziale ampliamento che ha vissuto in questi anni lo ha reso un settore molto frastagliato e poco inquadrabile secondo parametri univoci.

Intervenuto in occasione dalla Develop conference di Brighton, lo sviluppatore Rami Ismail ha dichiarato che questo ramo del mercato è più grande che mai, eppure può anche considerarsi morto.

Durante il suo keynote, presentato insieme a Mike Bithell, Ismail ha spiegato che "la cosa migliore successa allo sviluppo dei giochi è che qualcuno abbia preso un martello e abbia mandato in frantumi tutti i grandi concetti in cui si identificava l'industria".

"Il settore indie è più grande che mai ed è anche morto. È entrambe queste cose", ha proseguito. "La cosa bella del panorama indie è che è cresciuto al di là di ogni più rosea aspettativa. Nel 2010 c'era l'idea che quella indie fosse una sorta di cultura punk rock, che si volesse semplicemente mandare a quel paese il settore tripla A, il che ovviamente era molto immaturo. Io amo i tripla-A e tutto il resto, ma all'epoca ci serviva qualcosa con cui prendercela, dovevamo iniziare da qualche parte. All'inizio era un panorama molto ristretto, con 30 o 40 persone, ma quei pochi avevano la necessità di farsi sentire".

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