Una corte di Mosca ha dichiarato, questa settimana, che i responsabili di World of Tanks sono degli "estremisti", confermando dunque lo status di "banditi" del team Wargaming e della divisione che gestiva le operazioni in Russia, Lesta Games.
È di fatto una prosecuzione e un inasprimento della condizione in cui si trovava già Wargaming da tempo, costretta a lasciare Russia e Bielorussia abbandonando tutti i propri asset e tagliando i ponti diretti con i due paesi già dal 2022, all'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Con questa nuova decisione, la Russia ha disposto anche la confisca degli asset appartenenti a Lesta Games, la compagnia di San Pietroburgo che pubblicava World of Tanks in Russia e Bielorussia sotto il nome di Mir Tankov.
Chiuso anche Lesta Games, team che gestiva le operazioni in Russia
In base a quanto riferito dalla corte di Mosca, il CEO di Wargaming, Viktor Kislyi, farebbe parte di un'"organizzazione estremista" invisa al governo, le cui operazioni sono dunque ora bandite dal paese, così come quelle dello studio Lesta Games.
La stessa decisione è stata infatti presa per Malik Khatazhaev, il capo del team che stava gestendo la versione russa di World of Tanks in tali territori, e che verosimilmente verrà bloccata e cancellata.
Lesta gestisce gli asset russi e bielorussi precedentemente di proprietà di Wargaming dall'aprile 2022, quando Khatazhaev li ha acquisiti dopo che Wargaming aveva interrotto tutti i legami con entrambi i Paesi vendendo i suoi asset locali poco prima che entrasse in vigore la decisione del governo bielorusso di designare la società come "ostile" e imporre sanzioni contro di essa.
Nel 2023, Wargaming ha lanciato una raccolta fondi di beneficenza a sostegno dell'Ucraina, donando oltre 1 milione di dollari raccolti attraverso la vendita di pacchetti di giochi a tema ucraino per l'acquisto di unità mobili di terapia intensiva per il Paese.
Sebbene Lesta e Wargaming si siano formalmente divise diversi mesi prima e Lesta abbia preso pubblicamente le distanze dalla campagna, per cercare di non incappare nel ban russo, alla fine anche questa si è ritrovata ad affrontare le accuse di finanziare segretamente le Forze Armate dell'Ucraina.
In risposta alla sentenza del tribunale di martedì, Lesta ha ribadito il suo sostegno alla guerra russa in Ucraina, sottolineando quello che ha definito il suo "significativo contributo all'educazione patriottica dei cittadini del nostro Paese" e pubblicando una serie di post sul suo canale Telegram che illustrano le sue opere di beneficenza a sostegno dell'esercito russo.
Nonostante ciò, evidentemente, la corte di Mosca è convinta del contrario, e ha momentaneamente posto l'amministrazione della compagnia sotto il controllo dello Stato. Nel frattempo, il governo ha riferito che i giocatori dei titoli gestiti da Lesta non verranno accusati di estremismo o di attività sovversiva.