Ai The Game Awards 2024 sono stati presentati e annunciati davvero moltissimi titoli. Su questo possiamo essere tutti concordi. Se non lo siete, leggete il nostro riepilogo per diventarlo. Eppure le polemiche post evento hanno coinvolto soltanto due giochi in particolare: The Witcher 4 e Intergalactic: The Heretic Prophet. Più precisamente, hanno colpito le loro protagoniste, Ciri e Jordan A. Mun, in entrambi i casi con argomenti simili.
Perché le polemiche solo contro le protagoniste femminili?
La nuova Ciri è stata definita invecchiata e più brutta della Ciri di The Witcher 3: Wild Hunt, almeno inizialmente. Poi qualcuno ha deciso di mettere la solita foglia di fico alle polemiche, per non scoprirsi troppo, facendole virare su presunte violazioni della mitologia della serie, su cui ormai si concentrano la maggior parte degli argomenti. La classica tecnica di sviamento per dire qualcosa, dicendo qualcos'altro.
La protagonista del nuovo gioco di Naughty Dog, invece, è stata accusata semplicemente di essere brutta. Più propriamente, secondo i più critici entrambe sarebbero figlie della cultura woke e del politicamente corretto.
Ora, potrei ricordare a chi porta questi attacchi che, ad esempio, la serie videoludica di The Witcher è piena di contraddizioni e forzature rispetto ai romanzi (la adoro eh, ma di fatto è così, a partire dal ruolo assunto da Triss, passando per la Caccia Selvaggia, per arrivare all'esistenza della stessa, visto come l'autore originale conclude il ciclo dei romanzi originali, con un ritorno nell'ultimo pubblicato finora), ma che nessuno aveva mai sollevato questioni al riguardo o si era posto il problema in modo così veemente. Del titolo di Naughty Dog potrei dire che per una donna che deve passare mesi da sola nello spazio è decisamente più comodo non avere capelli e vestirsi senza troppi orpelli, invece che avere lunghe chiome fluenti, essere perennemente truccata e combattere protetta solo da un tanga. Di argomentazioni simili ce ne sarebbero tantissime altre, in realtà. Ma non è questo il punto di cui discutere. La domanda è: perché, le polemiche riguardano sempre e solo i personaggi femminili fuori dai canoni di una certa fetta d'utenza?
Di convesso: perché guardando i TGA a nessuno degli amanti della storia con la S maiuscola e del rispetto per la mitologia del soggetto rappresentato, è venuta voglia di polemizzare sulle forzature visibili nella Sicilia di Mafia: The Old Country? Eppure l'assist per noi italiani era perfetto: mettevi una foto di Totò Riina, ci scrivevi sotto qualcosa del tipo "questo è un vero mafioso, non i figaccioni del trailer", e avevi portato a casa la pagnotta dell'indignazione popolare online.
Oppure si poteva fare polemica contro Keighley, che ha trattato il papà di PlayStation come un vecchio che guarda i cantieri.
Invece, le polemiche più forti hanno riguardato due protagoniste. Uno non è che vuole sempre parlare di sessimo, ma quante polemiche simili possiamo contare solo nell'ultimo anno? Quanti commenti del tipo: "è brutta", "è ingrassata", "l'editor non mi consente di farle le tette enormi" possiamo contare rivolti alle protagoniste dei videogiochi? Troppi, per non notare un pattern. Continui, ossessionati e ripetuti, per non notare un'ideologia che li guida.