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Phil Spencer ha fatto un'analisi spietata del settore AAA, leggibile in una delle email trafugate

Phil Spencer ha analizzato in modo spietato il mercato tripla A attuale, facendo il punto sulle sue criticità e su come superarle.

Phil Spencer ha fatto un'analisi spietata del settore AAA, leggibile in una delle email trafugate
NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   23/09/2023

In una delle email emerse dal processo che vede contrapposta Microsoft alla Federal Trade Commission, Phil Spencer, il capo di Xbox, ha fatto un'analisi davvero spietata del mercato tripla A attuale, notando tutti i problemi che lo caratterizzano e di come stia diventando sempre meno sostenibile, a causa dell'aumento dei costi produttivi e dell'incapacità di proporre nuove proprietà intellettuali.

Un mercato insostenibile?

Gli editori AAA non creano più nuove proprietà intellettuali?
Gli editori AAA non creano più nuove proprietà intellettuali?

Spencer scrive a Satya Nadella, il CEO di Microsoft, spiegandogli il funzionamento del mercato dei tripla A e di come i grandi editori siano tutti in grande difficoltà a causa della diverse condizioni che si sono venute a creare con gli anni.

"Negli ultimi 5-7 anni, i grandi editori AAA hanno cercato di utilizzare i valori produttivi per arroccarsi. Poche aziende possono permettersi di spendere i 200 milioni di dollari che Activision o Take 2 investono per mettere in commercio titoli come Call of Duty o Red Dead Redemption. Questi grandi editori AAA hanno principalmente utilizzato questa scala di produzione per mantenere ogni anno le loro serie migliori tra i giochi più venduti . Il problema che in cui sono incappate è che questo approccio alle dimensioni produttive/costi di sviluppo ha ridotto la loro capacità di creare nuove proprietà intellettuali (IP). Il tasso di rischio per le nuove IP con tali livelli produttivi ha portato gli editori a evitare di produrne. Si è quindi visto un aumento dell'uso di grandi proprietà intellettuali di terze parti per cercare di ridurre i rischi (Star Wars con EA, Spiderman con Sony, Avatar con Ubisoft, ecc). Questa stessa dinamica si è ovviamente verificata anche a Hollywood, con Netflix che ha creato più nuove IP di qualsiasi altro studio cinematografico.

Spencer ha poi spiegato che i grandi editori AAA, partendo da un posizione di forza derivata dal dominio del mercato fisico, sono finiti in un loop in cui i loro bilanci sono formati dalla massimizzazione di ogni nuovo lancio delle loro proprietà intellettuali esistenti.

In questo nuovo mondo in cui gli editori AAA hanno via via perso la presa sul pubblico, le serie top non sono più create da loro. Naturalmente Spencer per serie top intende quelle che hanno un vero impatto sul pubblico di massa, non quelle che finiscono per essere giocate solo da una manciata di giocatori core: "Giochi quali Fortnite, Roblox, Minecraft, Candy Crush, Clash Royale, DOTA2, ecc. sono stati tutti creati da studi indipendenti con pieno accesso alla distribuzione. Nel complesso, questa, a mio parere, è una cosa positiva per il settore, ma mette le grandi case editrici AAA in una posizione precaria per il futuro. Le grandi case editrici AAA stanno sfruttando al massimo le loro migliori serie, ma stanno lottando per rimpiazzare il loro portafoglio di serie di successo; la maggior parte delle grandi case editrici AAA sta ancora raccogliendo i frutti delle serie create più di 10 anni fa."

Difficile dargli torto. I grandi editori puntano sempre più spesso su proprietà intellettuali note per rischiare il meno possibile, con i giocatori che a loro volta sembrano non amare troppo le novità. Il risultato è un mercato concentrato su pochi grandi nomi, in cui tutti gli altri faticano a tirare avanti e in cui a fronte delle enormi vendite di alcuni titoli, si registrano chiusure e licenziamenti diffusi per l'intera industria.

Da notare inoltre che Spencer cita come modelli di successo delle serie molto diffuse in ambito mobile o con sistemi di monetizzazione diversi da quello classico, quindi live service, free-to-play, metaversi e affini. Di fatto è in quei settori del mercato che si è registrata negli ultimi anni la crescita maggiore ed è lì che stanno andando i maggiori investimenti, nonostante l'utenza core voglia ignorare la cosa.