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Pokémon Spada e Scudo, le polemiche non lo fermano: è un'altra vittoria per Game Freak

A prescindere dal clima che l'ha accolto nella community più appassionata, Pokémon Spada e Scudo risulta comunque il solito schiacciasassi.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   21/11/2019

Si era creata davvero un po' di incertezza sui possibili risultati di Pokémon Spada e Scudo sul mercato, considerando le grandi polemiche che il gioco ha fatto scaturire nella community più appassionata da qualche mese a questa parte, ma tutto sembra essersi sciolto come neve al solo alla luce dei primi risultati di vendita emersi nelle ore scorse, che parlano di 6 milioni di copie in una settimana. Il clima aveva iniziato a rannuvolarsi già da alcuni commenti sul comparto tecnico per come era emerso fin dal primo trailer di presentazione di Pokémon Spada e Scudo, ma all'epoca si trattava soprattutto dei soliti rimbrotti sulla scarsa volontà di Game Freak di evolvere i propri mezzi tecnologici, con un salto verso il 3D pieno dato dal nuovo engine che non aveva convinto del tutto, anche se si trattava ancora di questioni di non eccessiva rilevanza a fronte del nocciolo della questione.

La vera tempesta ha iniziato però a scatenarsi quando è emersa l'informazione sul pokédex, un vero e proprio caso che ha minacciato di sconquassare la community e il successo del gioco. La drastica riduzione nella quantità di creature presenti data dall'esclusione del pokédex nazionale per concentrarsi esclusivamente su quello regionale di Galar ha scatenato enormi proteste, d'altra parte comprensibili in un gioco che si fonda sul collezionismo ed è andato avanti con andamento incrementale per decenni fino a scontrarsi con una evidente inversione di rotta. Su questo Game Freak è stata inamovibile, nonostante le vibranti polemiche: lo spostamento dell'attenzione sui pokédex regionali è un nuovo punto di partenza per la serie e proseguirà anche nei prossimi capitoli. Da lì è stato un crescendo di proteste, con uno scontro sempre più feroce fra giocatori e sviluppatori che si è allargato a comprendere anche di versi altri aspetti del gioco, comprese le lacune tecniche e altre scelte dubbie in termini di gameplay, tanto da portare a una situazione ben strana, alla vigilia del lancio dei giochi.

Ragazzina


La cancellazione dell'evento di lancio a Tokyo e le voci sul morale a terra in Game Freak a pochi giorni dall'uscita sembravano dimostrare che, in qualche modo, i feedback negativi da parte della community, o almeno di quella parte più appassionata, avessero avuto qualche effetto ma si trattava di vedere la risposta del pubblico di massa per avere un quadro più completo della situazione. Ebbene, questa è arrivata nelle ore scorse, anche se al momento è affidata a un semplice messaggio di The Pokémon Company: più di 6 milioni di copie in una settimana, che lo rendono il gioco più venduto nel minor lasso di tempo mai visto finora su Nintendo Switch. Si tratta di un risultato piuttosto in linea con quanto realizzato da Pokémon Sole e Luna su Nintendo 3DS, a sua volta gioco da record assoluto per Nintendo in occidente in termini di diffusione e velocità di vendita, considerando che quest'ultimo andava verso i dieci milioni di copie nelle prime due settimane, ma con una base installata di console maggiore e un prezzo e più basso.

È evidente che le proteste diffuse tra social, forum e siti internet non hanno scalfito l'appetibilità do Pokémon Spada e Scudo, che si è rivelato essere un'altra grande vittoria per Game Freak, che potrebbe però rappresentare una sconfitta per la community. Ovviamente c'è da aspettare la conferma di dati più precisi e l'andamento su un periodo più lungo, ma stando così le cose sembra che il boicottaggio non abbia funzionato e d'altronde viene da pensare che anche tutti gli oppositori più strenui - che d'altra parte sono anche i grandi appassionati della serie - abbiano alla fine comprato il gioco, vanificando l'effetto sperato, ovvero di convincere Game Freak a cambiare rotta e impegnarsi maggiormente nella costruzione dei prossimi capitoli in termini tecnici e di contenuti. Le vendite sono insomma un ottimo segnale di salute per la serie ma potrebbero non essere una buona notizia per coloro che tengono alla qualità dei videogiochi di Pokémon: non tanto perché Pokémon Spada e Scudo siano dei brutti giochi, perché non lo sono, ma perché un risultato del genere dimostra come anche scelte oggettivamente discutibili vengono comunque sommerse e anche giustificate dal successo inesorabile del brand. È un situazione che abbiamo visto spesso nel mondo dei videogiochi: il boicottaggio, lo "scegliere con il portafoglio", nel tentativo di lanciare un segnale a sviluppatori e produttori, spesso si infrange contro la macchina dell'hype senza lasciare traccia, sebbene in quest'ultimo periodo siano stati diversi i casi in cui la community è riuscita a indirizzare alcune politiche commerciali discutibili. Semplicemente, i Pokémon sembrano essere ancora troppo forti.