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PS5 e retrocompatibilità: prosegue il mistero, ma quanta importanza ha?

Alla luce delle nuove pseudo-rivelazioni sulla retrocompatibilità allargata di PS5, facciamo il punto su quanto sappiamo al riguardo e anche su quanto potrebbe importare la funzione nell'economia generale della console.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   01/09/2020

PS5 sembra non avere la retrocompatibilità propriamente tra le caratteristiche di maggior rilievo: questa sembra ormai l'unica cosa certa sulla questione, considerando i misteri che proseguono sulla consistenza di questa funzionalità e l'atteggiamento adottato storicamente da Sony sull'argomento. La questione è tornata in auge in queste ore con le indicazioni riportate inizialmente da Ubisoft e poi rimosse, che riferivano come "la retrocompatibilità sarà disponibile sui giochi PS4 supportati, ma non sarà disponibile per i giochi PlayStation 3, PlayStation 2 e PlayStation", questo almeno per quanto riguarda i giochi di Ubisoft stessa, ma verosimilmente allargabile anche a tutti i giochi in generale per quanto riguarda le console precedenti a PS4. La rimozione della frase giunta tempestivamente è dovuta con molta probabilità alla volontà di Sony di non far emergere informazioni riguardanti PS5 da third party, ma è difficile vederci una smentita ufficiale di quanto riportato.

Di fatto, c'è una differenza abissale tra il proporre la retrocompatibilità di PS5 con i giochi PS4 o con i giochi delle console precedenti: tra questa e la prossima generazione ci sarà infatti un'inedita continuità in termini di architettura hardware che renderà quasi naturale il funzionamento dei giochi tra PS4 e PS5, mentre per far andare i titoli PS3, PS2 e PS1 è richiesto un gran lavoro di adattamento attraverso emulazione ad hoc, tale da rendere alquanto improbabile una funzionalità del genere. Col tempo, la quest per la retrocompatibilità estesa è diventata una caratteristica soprattutto di Xbox, con Microsoft che ha dedicato risorse e tempo, oltre a un team dedicato, per perfezionare questa tecnica su Xbox One, portandola a poter leggere un'enorme quantità di titoli Xbox 360 e anche diversi della prima Xbox. Questa è diventata un po' una caratteristica-bandiera di Xbox e Microsoft ci ha voluto puntare molto, ma col tempo è emerso come sempre più probabile che si tratti più di una questione di immagine che di una feature in grado di spingere le vendite di una console rispetto a un'altra. È vero che i dati raccolti dalla compagnia dimostrano che i giochi delle console precedenti vengono effettivamente fruiti con grande frequenza dagli utenti, ma è difficile valutare questa possibilità aggiuntiva offerta come un elemento in grado di fare la differenza sul mercato.

Ps5


Nell'ottimizzazione di risorse da parte di Sony, impegnarsi nella retrocompatibilità estesa alle vecchie PlayStation sarebbe uno spreco assoluto di tempo e denaro, considerando che non smuoverebbe di una virgola la tendenza del mercato, che la vede già dominante per quanto riguarda la concorrenza diretta di Microsoft. Importante, quasi indispensabile, certo, garantire la massima compatibilità con PS4, per garantire una transizione quanto più sicura di una base di oltre 100 milioni di utenti da una console all'altra senza la necessità di dover azzerare le librerie, ma oltre a questa è difficile pensare che la compagnia si impelaghi in ricerca e sviluppo sui giochi più vecchi. D'altra parte, questi rappresentano anche un elemento importante del catalogo di PlayStation Now e offrire una compatibilità gratuita (possedendo il gioco) integrata già nella console sarebbe controproducente. C'è anche da dire che anche la stessa questione dei giochi PS4 appare ancora poco chiara: mentre Microsoft sembra molto più diretta sull'argomento, per quanto riguarda la retrocompatibilità di PS5 con PS4 siamo ancora alle confuse affermazioni iniziali di Mark Cerny, passate dal garantire la compatibilità con "i 100 migliori giochi PS4" e arrivate poi a "4000 giochi attualmente in fase di test", ma questo non sembra proprio un elemento su cui Sony abbia intenzione di spendersi più di tanto.

Mentre il battage pubblicitario continua a insistere sulle caratteristiche del DualSense e dell'audio 3D, non si sa ancora precisamente se la retrocompatibilità offrirà dei miglioramenti più o meno automatici all'esperienza originale dei giochi, come dovrebbe fare Xbox Series X con l'applicazione dell'HDR e l'aumento di risoluzione e frame-rate. Insomma, tutto questo ci dice con una certa sicurezza che Sony non è interessata più di tanto a questa caratteristica per PS5 o quantomeno non abbia intenzione di utilizzarla nella promozione di PS5 come elemento importante come succede invece alla concorrenza. A questo punto, restiamo quantomeno in attesa di ulteriori delucidazioni sulla compatibilità prevista per i giochi PS4, ma è probabile che si debbano abbandonare eventuali speranze sull'approccio esteso alle console di generazioni precedenti.