A meno di sei mesi dal lancio ci sono ancora delle grosse lacune sulle informazioni riguardanti PS5 e Xbox Series X, in particolare su alcuni aspetti che promettono di portare delle interessanti novità come la compatibilità cross-gen e gli upgrade dei giochi, ancora poco elaborati in forma pubblica soprattutto da Sony. Microsoft è stata decisamente più chiara, avendo addirittura coniato un nome apposito come Smart Delivery e cogliendo l'occasione per inserire intelligentemente la questione nel marketing della nuova console, ma a dire il vero i contorni non sono definitissimi nemmeno per quanto riguarda Xbox Series X. Una delle caratteristiche rivoluzionarie di PS5 e Xbox Series X dovrebbe essere la retrocompatibilità di sistema con i giochi delle console attuali, cosa che determina una continuità raramente vista prima (praticamente mai) tra due generazioni, rappresentando di per sé già una mossa nettamente a favore del consumatore, una volta tanto.
Tale funzionalità dovrebbe garantire il trasporto della propria libreria di giochi da PS4 e Xbox One a rispettivamente PS5 e Xbox Series X senza perdite, ma qui partono già i distinguo da fare: fin dalle rispettive presentazioni, sia Sony che Microsoft sono riuscite ad essere alquanto confusionarie su questo aspetto. Non volendo probabilmente prodigarsi in affermazioni eventualmente compromettenti, visto che si tratta comunque di una questione tecnica ancora allo studio, siamo partiti dalla rassicurazione sulla totale compatibilità a precisazioni più o meno comprensibili. Dalla presentazione di Mark Cerny su PS5 siamo ad esempio passati velocemente dalla compatibilità sui "cento giochi più famosi", attraverso "centinaia di giochi" e arrivando alla "grande maggioranza dei giochi PS4", ma di fatto senza dati precisi al momento. Al contrario, Microsoft è partita dall'assicurare la compatibilità completa al sostenere che la funzionalità è ancora in fase di test, di fatto ritrattando parzialmente l'affermazione, anche se su questo fronte abbiamo almeno una buona esperienza pregressa dimostrata nella continuità di libreria da Xbox 360 (e dalla prima Xbox addirittura) fino a Xbox One, dunque un bagaglio tecnico c'è sicuramente e la possibilità di utilizzare i propri giochi delle console precedenti senza costi aggiuntivi è già una realtà affermata da tempo.
Allo stesso modo, la questione della gestione dei giochi cross-gen sembra nettamente più chiara su Xbox Series X: la console Microsoft propone la funzionalità Smart Delivery che consente di scaricare la versione specifica per la propria console di un dato gioco disponibile per più piattaforme, eventualmente potendo scaricare più versioni diverse con un singolo acquisto. In maniera simile a quanto succede con il Play Anywhere, un acquisto garantisce sia l'accesso alla versione Xbox One che Xbox Series X e PC Windows, ognuna con le proprie caratteristiche specifiche. Si tratta di una questione alquanto diversa dalla retrocompatibilità: quest'ultima dovrebbe consentire di giocare il titolo originale senza particolari variazioni su PS5 e Xbox Series X, mentre lo Smart Delivery consente di ottenere la versione specificamente sviluppata per la piattaforma in questione, con tutti gli upgrade previsti. In sostanza, sui titoli che sfruttano maggiormente i nuovi hardware, potrebbe significare avere sostanzialmente un gioco "nuovo", con tutte le caratteristiche tecniche più avanzate, senza doverlo pagare nuovamente dopo averlo acquistato per la piattaforma precedente. Un upgrade gratuito che però cela ancora parecchi interrogativi, come vediamo.
Sony da questo punto di vista ha lasciato solo intendere qualcosa, con nuove voci di corridoio che sostengono come la questione del download delle versioni aggiornate dei giochi PS5 sia a discrezione di sviluppatori e publisher, in quanto si tratta di operazioni che "hanno un costo" e che dunque non possono essere imposte. Questa non è affatto una dichiarazione ufficiale, ma pur provenendo da un insider risulta stranamente verosimile. Proprio questo costo aggiuntivo dei lavori richiesti per incrementare lo spessore tecnico dei giochi su next gen rende in qualche modo sospetta anche l'iniziativa Smart Delivery: tutti gli sviluppatori e publisher abbracceranno volentieri questa lodevole filosofia pro-consumer? Sarà peraltro estesa anche ai giochi in formato fisico e, nel caso, come verranno gestiti i prezzi di questi sulle diverse piattaforme? L'idea più sensata è che lo Smart Delivery sia esclusivamente dedicato al digitale, consentendo così un'unificazione dei prezzi ed evitando eventuali magheggi come l'acquisto della versione vecchia, magari scontata, per ottenere gratis quella next gen, ma anche su questo attendiamo chiarimenti.
Intanto, i primi giochi confermati con il supporto per Smart Delivery sono i first party Microsoft e su questo fronte probabilmente ci saranno ben pochi dubbi sul sostegno all'iniziativa, così come la prima mandata di titoli third party presentati che sono però per la maggior parte degli indie o produzioni non gigantesche (a parte Assassin's Creed Valhalla). Per il resto abbiamo già ricevuto la conferma entusiastica di CD Projekt RED sull'upgrade gratuito di Cyberpunk 2077, ma si tratta di una compagnia da sempre piuttosto attenta a queste politiche, forse poco indicativa di come gli altri publisher maggiori possano accogliere la questione, esclusa Ubisoft che sembrerebbe ben intenzionata. Non per nulla, i primi cavilli sembrano emergere da Electronic Arts, manco a dirlo: in base a quanto riferito qualche settimana fa, per esempio, Madden NFL 21 supporterà lo smart delivery di Xbox Series X solo fino a dicembre, nel senso che acquistando il gioco successivamente non sarà più possibile effettuare l'upgrade. Sarà questa una pratica comune? Nel caso, dovremmo aspettarci un sistema di upgrade dei giochi a pagamento, magari a prezzo ridotto? Considerando quanti titoli cross-gen continueranno probabilmente ad arrivare sul mercato nei prossimi mesi (e anni), una maggiore chiarezza su questi aspetti sarebbe veramente opportuna.