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Quantic Dream, il ray tracing sta diventando una questione importante

David Cage, CEO e fondatore di Quantic Dream, ha sintetizzato i prossimi obiettivi del suo studio durante il Comic-Con 2019. Per lo sviluppatore francese l'illuminazione sarà un fattore centrale nei giochi di prossima generazione.

NOTIZIA di Davide Spotti   —   28/07/2019

In occasione di un'intervista rilasciata al Comic-Con 2019 di San Diego, il fondatore e CEO di Quantic Dreams, David Cage, ha affermato che il ray tracing diventerà una tecnologia molto importante in ottica futura, dal momento che verrà dato molto risalto alla qualità dell'illuminazione.

"Gioco dopo gioco sappiamo che la tecnologia evolve, che arrivano nuove piattaforme e ci si pone l'obiettivo di incrementare ulteriormente il realismo", dice Cage. "Nel settore abbiamo parlato del fotorealismo per anni e stiamo cercando di avvicinarci. Penso che Detroit abbia un aspetto migliore rispetto a Beyond, e che quest'ultimo sia a sua volta migliore di Heavy Rain, e così via. Con il nostro prossimo gioco proveremo a spingerci ancora oltre".

"L'illuminazione sarà un elemento fondamentale. C'è questa nuova tecnologia chiamata ray tracing, di cui si parla molto al giorno d'oggi. Sarà interessante perché permetterà di migliorare i riflessi, gli effetti di luce e le ombre. Sarà qualcosa di importante. Per anni la quantità di poligoni che si poteva visualizzare è stata la chiave, poi sono subentrati shader e texture e adesso tutto ruota attorno all'illuminazione. Non credo che sarà una guerra basata sulla risoluzione. So che la gente parla di 8K, ma non penso che sia questa la vera prossima battaglia".

L'autore francese ha rivelato inoltre che dopo la separazione da Sony Quantic Dream punta a pubblicare i giochi di altri studi di sviluppo. "Abbiamo lavorato esclusivamente con Sony negli ultimi 12 anni, ed è stata una collaborazione assolutamente fantastica. Ci è davvero piaciuto lavorare con loro e abbiamo avuto molta libertà creativa per fare quello che volevamo. Ma dopo 12 anni abbiamo pensato che fosse venuto il momento di esplorare percorsi diversi e fare cose nuove. Abbiamo anche voluto diventare publisher e lavorare davvero sui nostri titoli, magari anche su più di un progetto alla volta. Inoltre ci rendiamo conto che il panorama cambia molto velocemente, vediamo nuove piattaforme, il settore mobile, il cloud, e volevamo solo essere in grado di far parte di questo panorama".