Quale sarà la più grande sfida dell'industria dei videogiochi nel 2025? Difficile dirlo, visto il complessissimo panorama attuale, ma l'analista di Circana Mat Piscatella una sua idea ce l'ha: "La più grande sfida per l'industria dei videogiochi nel 2025 è che la lista dei giochi più giocati di oggi sembra identica a quella dei più giocati del 2018." Per Piscatella si tratta di un segnale molto negativo, ma in che senso?
Come le vecchiette che guardano Rai 1
Piscatella non ha spiegato ulteriormente il suo punto di vista, ma se possiamo azzardare qualche ipotesi, il problema è nella stagnazione creativa e culturale.
Un'industria bloccata su pochi titoli di enorme successo smette di produrre quelle novità di cui c'è bisogno per avere un ricambio e mantenerla viva. I licenziamenti degli ultimi anni ne sono la prova: pochi progetti riescono davvero a produrre profitti, con tutti gli altri che finiscono per scontrarsi con un mercato che non riesce più ad assorbirli. Il risultato non sono soltanto migliaia di posti di lavoro persi, ma anche tanti professionisti che se ne vanno per sempre dal settore, causando una perdita che viene poco considerata dal pubblico.
Non che tutti i giochi debbano avere successo, ma negli ultimi tempi solo pochi titoli evento sembrano riuscire a farcela, con tutti gli altri che rimangono a guardare. Questo significa che i grandi editori prendono meno rischi e innovano poco o nulla, lasciando alle produzioni minori l'onere di provare a spingere in mare la balena insabbiata.