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Il remake di Silent Hill 2 ha convinto tutti, nonostante le perplessità iniziali

A quanto pare Bloober Team ha fatto il colpaccio, realizzando il suo lavoro migliore finora: un remake di Silent Hill 2 che sembra aver convinto tutti, a dispetto delle aspettative iniziali.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   04/10/2024
James Sunderland, il protagonista di Silent Hill 2

Stando al responso della stampa internazionale, il remake di Silent Hill 2 ha convinto tutti e lo ha fatto nonostante le molteplici perplessità che hanno accompagnato il percorso dell'ambizioso, complicato progetto che Konami ha deciso di affidare a Bloober Team.

Lo studio polacco, autore di giochi come Layers of Fear e The Medium, si è trovato a dover dimostrare tutto il proprio valore proprio con un rifacimento così atteso, in una situazione oggettivamente difficile per quelle che erano le sensazioni iniziali, derivanti da materiali che gli autori stessi avevano criticato per com'erano stati presentati.

Dopodiché, naturalmente, anche quello ha contribuito al risultato finale: le tante critiche piovute sui ragazzi di Bloober Team hanno messo in evidenza dei problemi che fortunatamente è stato possibile risolvere, arrivando all'appuntamento con il lancio in condizioni sostanzialmente migliori anche rispetto alla build dello scorso agosto.

Dalle stalle alle stelle

Molti erano convinti di trovarsi di fronte a un'esperienza piacevole ma decisamente imperfetta, come quella di cui vi abbiamo parlato nella recensione di Alone in the Dark, ma appunto le cose sono andate diversamente: non era affatto scontato che accadesse, eppure così è stato e non possiamo che toglierci il cappello di fronte al lavoro compiuto da Mateusz Lenart e dai suoi collaboratori.

Come avrete certamente letto nella recensione di Silent Hill 2, il gioco riesce a consegnarci atmosfere horror finalmente degne di questo nome, un impianto narrativo estremamente fedele all'originale del 2001 e un comparto sonoro di grandissimo spessore, anche e soprattutto grazie alle musiche di Akira Yamaoka.

E poco importa se sul piano tecnico non tutto gli riesce benissimo, o se alcune meccaniche appaiono un po' grezze: il remake ha centrato l'obiettivo e ci è riuscito nonostante tutte le difficoltà, con somma gioia di chi si è trovato a recensirlo e dei tantissimi appassionati che attendevano il responso della critica prima di procedere all'acquisto.

Voi avreste scommesso su questo risultato? Parliamone.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.