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Return to Monkey Island è una buona notizia per l'intero genere delle avventure grafiche

Cerchiamo di capire perché l'annuncio di Return to Monkey Island è una buona notizia per l'intero genere delle avventure grafiche.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   04/04/2022

L'annuncio di Return to Monkey Island è una buona notizia per l'intero genere delle avventure grafiche, in particolare per il coinvolgimento di Ron Gilbert, l'autore originale del franchise, nel progetto. Cerchiamo di capire perché.

Gilbert ebbe modo di spiegare chiaramente, in più occasioni, come mai le avventure punta e clicca avessero perso molto appeal per i grandi editori. Sostanzialmente il settore dei videogiochi andava espandendosi, facendo numeri sempre più grandi, mentre le avventure erano rimaste al palo, ossia facevano sempre gli stessi numeri. Con l'aumento dei costi di produzione erano diventate insostenibili. Quantomeno era diventato difficile spingerle dal punto di vista tecnologico come era avvenuto per altri generi.

Per molti giocatori, semplicemente, il genere era inaccessibile o incomprensibile. Dover ragionare sui puzzle, fermandosi diversi minuti, veniva (e viene) visto come un problema. Tanti se ne tenevano lontani. Del resto è naturale che l'azione attiri più della riflessione (non vale solo per il mondo dei videogiochi).

Questi e altri fattori costrinse le avventure in una nicchia, dopo anni in cui avevano spesso primeggiato dal punto di vista creativo e tecnico.

Con il tempo il genere ha avuto diversi ritorni di fiamma, legati a titoli di grande spessore o a novità importanti che hanno attratto il pubblico. Ad esempio ci fu l'esplosione dovuta a Myst, legata a doppi mandata all'affermarsi dei CD-Rom come supporto dati, nonché un certo ribollire con l'uscita dei primi due Syberia, che vendettero molto bene, poi con l'affermarsi del modello TellTale che, semplificati i puzzle e puntato tutto sul lato narrativo, trasformò le avventure in qualcosa di più approcciabile dalle masse.

Certo, di successi come alcuni di quelli citati non se ne sono più visti, ma quantomeno il genere è potuto tornare a esistere e, se oggi Ron Gilbert ha potuto annunciare di essere al lavoro su di un nuovo Monkey Island per Devolver Digital, con licenza LucasArts, è perché comunque un suo appeal commerciale ce l'ha.

Gilbert ha provato per anni a tornare sul franchise Monkey Island, ma non gli è mai stato permesso di farlo. Ha anche provato ad acquisirne la proprietà intellettuale, ricevendo sempre risposte negative da parte di LucasArts prima e Disney poi. Se oggi questo piccolo miracolo è diventato possibile lo dobbiamo probabilmente a una convergenza di fattori che non si possono ignorare.

Certo, difficile pensare che le avventure grafiche vadano a posizionarsi affianco ad altri generi molto più commerciali. Comunque sia è un buon segnale per gli appassionati, quantomeno sul breve periodo, perché in caso di successo sicuramente qualcuno seguirà la stessa strada.