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Shuhei Yoshida di Sony pensa che le IA renderanno inutile imparare a programmare videogiochi

Secondo Shuhei Yoshida di Sony le intelligenze artificiali potrebbero rendere superfluo imparare a programmare per sviluppare videogiochi.

Shuhei Yoshida di Sony pensa che le IA renderanno inutile imparare a programmare videogiochi
NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   26/04/2023

Intervistato dal The Guardian, Shuhei Yoshida di Sony ha spiegato che secondo lui lo sviluppo delle intelligenze artificiali renderà inutile o quasi imparare a programmare per sviluppare videogiochi.

Secondo Yoshida gli sviluppatori dovranno apprendere delle nuove abilità per usare le IA con efficacia e la cosa avrà un impatto positivo sullo sviluppo di videogiochi.

Yoshida: "È uno strumento. Qualcuno deve usarlo. Le IA possono produrre delle cose davvero strane, come avrete visto. Bisogna essere in grado di usarle per bene. Cambieranno la natura dell'apprendimento per gli sviluppatori di videogiochi, ma alla fine lo sviluppo sarà più efficiente e cose sempre più belle saranno fatte dalle persone.

In futuro, imparando a usare questi strurmenti, le persone non avranno più bisogno di imparare a programmare. La creatività è più importante, la regia e come esponi ciò che vuoi."

Yoshida si è unito a PlayStation nel 1993, un anno prima del lancio della prima console della compagnia, arrivando a essere il presidente di Sony Computer Entertainment Worldwide Studios. Attualmente si occupa di sviluppatori indipendenti in seno a PlayStation.

Continuando a parlare di intelligenze artificiali, Yoshida ha raccontato di aver visto in una sola mattina quindici presentazioni di giochi indie giapponesi, una delle quali corredata di bellissime immagini create con l'IA da un gruppo di studenti.

"Hanno detto di aver usato Midjourney, il generatori di IA Art, per creare le immagini. È incredibile che un ristretto numero di giovani riesca a creare un gioco dall'aspetto incredibile. In futuro l'intelligenza artificiale potrà realizzare delle animazioni interessanti, comportamenti e anche fare il debug dei programmi."