168

Silent Hill, davvero i videogiocatori sono così necrofili da volere un nuovo capitolo a tutti i costi?

Cerchiamo di capire perché volere un nuovo Silent Hill a ogni costo non solo è sbagliato, ma anche controproducente per la serie stessa.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   25/06/2021

Ma davvero vogliamo un altro Silent Hill a ogni costo? O un altro Metal Gear? Spesso i videogiocatori si comportano come dei necrofili, che si accontentano dei cadaveri in putrefazione pur di poter tornare a sognare nei mondi che hanno tanto amato nella loro giovinezza. Il problema che sembrano non considerare mai è che certi videogiochi erano e sono dei capolavori perché avevano dietro determinati autori. Quando parliamo di Silent Hill e Metal Gear stiamo parlando di opere molto personali di Keiichirō Toyama e Hideo Kojima. Silent Hill fu fortunato ad avere un secondo capitolo particolarmente ispirato, ma da lì in poi, tranne la parentesi Sam Barlow (che guardacaso è un autore), la serie accumulò titoli discreti o mediocri.

Metal Gear è Hideo Kojima. Davvero fremiamo dal desiderio di vedere un nuovo capitolo scritto da qualcun altro? Non stiamo parlando di uno sparatutto qualsiasi dalla trama intercambiabile che si può affidare al primo che passa perché tanto ciò che conta è solo il feedback dei colpi sui corpi dei nemici. Non funziona così e ormai il settore dovrebbe averlo capito.

Con questo non stiamo dicendo che dei nuovi Silent Hill o Metal Gear non siano possibili, ma solo che per esistere dovrebbero avere il coraggio di non essere più dei Silent Hill o dei Metal Gear, mentre i fan, una delle più grosse piaghe della nostra epoca, sembrano volere proprio quello. Non stiamo citando le due serie insieme a caso, visto che Hideo Kojima per un certo periodo ha lavorato a un Silent Hill(s) e ha prodotto la demo P.T., un piccolo capolavoro di qualche minuto che dimostrò come un nuovo Silent Hill potesse funzionare solo tradendo completamente le forme dei capitoli precedenti.

Non puoi svincolare un'opera dal suo autore, ma puoi sicuramente reinterpretarla, possibilmente nel modo più personale possibile. Per farlo però, hai bisogno di una personalità forte, come appunto quella di Kojima, che a dirla tutta è stato capace più volte di tradire la sua serie stessa (pensate a come Metal Gear Solid 2 si presentò come uno schiaffo a Metal Gear Solid o di come Metal Gear Solid V: The Phantom Pain ha di fatto rovesciato l'intera serie, a partire dall'illusione della sua incompiutezza).

Quindi, davvero vogliamo un nuovo Silent Hill o un nuovo Metal Gear a ogni costo? Al punto da essere contenti nel caso in cui fosse stato affidato al primo Hasan Kahraman di passaggio? Forse certe serie, nel caso in cui debbano finire nelle mani di qualcuno che saprebbe mai trattarle a dovere, è meglio che rimangano parola morta.