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Six Days in Fallujah: rinviato al 2022 il controverso sparatutto sulla guerra in Iraq

Six Days in Fallujah è stato rinviato all'ultimo trimestre del 2022, dunque di un anno, con il gioco che nel frattempo si ingrandirà ulteriormente.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   17/11/2021

Six Days in Fallujah è stato rinviato ufficialmente al 2022, dunque il controverso sparatutto ispirato agli eventi accaduti realmente nel corso della guerra in Iraq si farà attendere ancora per vari mesi, visto che si parla del quarto trimestre del prossimo anno.

D'altra parte, il gioco non aveva una data di uscita precisa nemmeno prima, al di là di un vago "2021", dunque il posticipo era praticamente nell'aria. Secondo quanto riferito dal publisher Victoria, inoltre, il progetto si ingrandirà grazie anche a una notevole espansione del team di sviluppo, che raggiungerà il doppio dell'organico presente in precedenza.

Dunque il posticipo dovrebbe anche servire a mettere insieme un gioco ancora più ampio di quello visto in precedenza durante le prime fasi dello sviluppo, o almeno di questo rilancio dello sviluppo, visto che Six Days in Fallujah ha ormai una storia molto lunga.

Six Days in Fallujah, un'immagine del gioco
Six Days in Fallujah, un'immagine del gioco

Il progetto originale doveva essere pubblicato diversi anni fa ma Konami cancellò il gioco nel 2009. Tuttavia, il tutto è stato recuperato di recente da Victoria, intenzionata a pubblicarlo nel 2022 a questo punto, con uno sviluppo fatto ripartire da zero e con standard moderni.

Six Days In Fallujah sta facendo molto discutere perché si basa sugli eventi reali accaduti nella città di Fallujah all'epoca della Guerra in Iraq, teatro di alcuni tra gli scontri armati più violenti degli anni recenti, episodio peraltro noto anche per l'uso di armi non convenzionali da parte dell'esercito USA (come le armi al fosforo bianco), che fanno avanzare l'accusa di crimini di guerra.

Six Days In Fallujah racconta in particolare la seconda battaglia urbana, tra novembre e dicembre 2004, dove persero la vita circa 800 civili anche per l'utilizzo delle suddette armi secondo i dati della Croce Rossa Internazionale. Di recente abbiamo saputo che Sony Santa Monica ha lavorato sull'originale, prima dello stop e qualche mese fa abbiamo visto anche il primo video del gameplay.