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Skull & Bones: un progetto problematico da espansione di Assassin's Creed a nuova IP?

Skull & Bones sembra essere stato un progetto notevolmente problematico in base a un nuovo report, che racconta la sua storia da Assassin's Creed alla nuova IP.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   20/07/2021

Skull & Bones è protagonista di un nuovo e interessante report da parte di Kotaku, che ha intervistato alcuni sviluppatori che hanno lavorato o stanno ancora lavorando al progetto in Ubisoft, facendo emergere il profilo di un progetto problematico, partito da espansione di Assassin's Creed fino a trovare una sofferta trasformazione in nuova IP.

Annunciato nel lontano E3 del 2017, il gioco non è ancora riuscito a trovare una forma definitiva ed è stato rimandato più volte, con le ultime informazioni che lo pongono nell'anno fiscale tra il 2022 e l'inizio del 2023, dopo essere stato rimandato ancora lo scorso maggio. Considerando gli anni di lavoro precedenti al primo annuncio, si tratta di una lavorazione estremamente lunga per un videogioco.

Skull & Bones era partito come espansione di Assassin's Creed IV: Black Flag, identificato inizialmente come Black Flag Infinite e previsto essere un the-in in stile MMO, Ubisoft ha poi deciso di trasformarlo in una vera e propria nuova IP incentrata sui pirati e la navigazione, tornando a mostrarlo successivamente all'E3 2018 ma scomparendo poi dai radar in seguito.

Skull & Bones pare sia andato incontro a diverse rielaborazioni da zero
Skull & Bones pare sia andato incontro a diverse rielaborazioni da zero

Secondo quanto riferito da Kotaku, che cita fonti interne, il gioco sembra sia andato incontro a grossi cambi di direzione, con rielaborazioni così radicali da mettere in dubbio la consistenza del progetto. La cosa che tiene in piedi Skull & Bones, in base a quanto riportato, sono gli obblighi contrattuali con Ubisoft Singapore: il publisher ha ricevuto finanziamenti da parte del governo di Singapore, cosa che lega il grosso team orientale di Ubisoft al progetto in questione.

In sostanza, gli sviluppatori sarebbero costretti a portare avanti il gioco fino alla versione definitiva, a prescindere dai malumori che possono nascere da un progetto così problematico. A questo si aggiunge anche la presunta tossicità dell'ambiente di lavoro rilevata in Ubisoft Singapore, secondo le testimonianze dei vari intervistati da Kotaku, cosa che ha portato a un vero e proprio esodo in massa di sviluppatori che hanno abbandonato il progetto.

Con costi di produzione che hanno superato i 120 milioni di dollari, Skull & Bones rappresenta un titolo estremamente rischioso per il publisher, che è comunque costretto a non fallire, motivo per il quale i lavori si stanno ulteriormente allungando con continui posticipi.

Nel frattempo, Ubisoft ha commentato in forma ufficiale sostenendo che "Il team di Skull & Bones è orgoglioso del lavoro che è stato fatto sul progetto e dall'ultimo aggiornamento il gioco ha superato la fase di alpha, con grandi aspettative sulla possibilità di rilasciare altri dettagli al momento giusto".

Ubisoft ha inoltre aggiunto che tali speculazioni innondate servono solo a demoralizzare il team che sta lavorando duramente sul gioco, sviluppando "un nuovo e ambizioso franchise che possa superare le aspettative dei giocatori". Pare inoltre che Ubisoft abbia effettuato "significativi cambiamenti alle proprie politiche nel processo di creare un posto di lavoro più sicuro e inclusivo".