Il Sonic Team, autore del nuovo Sonic Frontiers in quanto responsabile della storica serie di Sega, ha svelato che il sistema di combattimento per il nuovo capitolo era previsto essere, inizialmente, simile a Bayonetta e Devil May Cry, giochi molto tecnici da questo punto di vista.
Il game director Morio Kishimoto, il lead designer Jyunpei Ootsu, il producer Sachiko Kawamura, e il lead programmer Hiroki Tokunaga sono comparsi in un'intervista sul canale YouTube ufficiale di Sonic per riferire alcuni dettagli e retroscena sullo sviluppo di Sonic Frontiers, dai quali è emersa anche questa particolare informazione.
Il team ha svelato che il sistema di combattimento era prima più strutturato in una maniera vicina agli action in 3D classici, avvicinandosi dunque a serie come Bayonetta e Devil May Cry, ma gli sviluppatori hanno poi deciso di modificarlo per ritrovare più equilibrio con la formula classica di Sonic.
Un sistema di combattimento così sviluppato e sembrava "non funzionare bene in un gioco di Sonic", in base a quanto riferito dagli autori. In effetti, considerando le origini della serie come platform e il fatto che questa rappresenti comunque ancora la base del gameplay anche in Sonic Frontiers, una digressione così fortemente volta al combattimento poteva risultare un po' eccessiva.
Tuttavia, bisogna dire che gli scontri risultano in effetti più centrali in questo rispetto ad altri capitoli di Sonic, dunque è verosimile pensare che, durante lo sviluppo, il Sonic Team avesse pensato a un approfondimento del sistema di combattimento in tale senso.
Nel frattempo, sono stati svelati tre aggiornamenti con contenuti gratis per, con anche alcuni nuovi personaggi giocabili, mentre per conoscere meglio il gioco in questione vi rimandiamo alla nostra recensione di Sonic Frontiers.