Sony ha dichiarato alla compagnia MLex, che si occupa di consulenze finanziarie, che l'accordo di dieci anni proposto a Nintendo da Microsoft per l'arrivo della serie Call of Duty sulle sue console è solo fumo negli occhi, ossia un modo per distogliere l'attenzione dalle criticità emerse dall'acquisizione di Activision Blizzard.
Secondo la compagnia diretta da Jim Ryan, i giocatori di Nintendo non sono interessati alla serie Call of Duty. Di fatto su Nintendo Switch i giochi più venduti sono quelli di Nintendo stessa, pensati per la maggior parte come adatti a tutta la famiglia, mentre sparatutto in prima persona come DOOM fanno risultati molto inferiori.
C'è però da dire che l'accordo tra Microsoft e Nintendo, che partirà solo nel caso in cui la casa di Redmond riuscirà ad acquisire Activision Blizzard, potrebbe partire dal 2024 (se non addirittura dal 2025), visto che le tempistiche non permetterebbero di gestire il port di un Call of Duty per Nintendo Switch entro il 2023, anno in cui è prevista la conclusione della transazione, in positivo o in negativo che sia. Nel caso, la serie potrebbe arrivare addirittura su del nuovo hardware, sempre che Microsoft non opti per la pubblicazioni di versioni cloud dei vari capitoli, che le semplificherebbero enormemente la vita.
Comunque sia, Sony avrebbe spiegato a MLex che: "Activision potrebbe fornire Call of Duty a Nintendo già oggi, ma non lo fa perché la giovane utenza della compagnia non è interessata allo sparatutto in prima persona e una vecchia versione del gioco sulle sue console è stata un flop." La conclusione cui giunge è che "Invece di essere una decisione logica a livello di affari, l'accordo di licenza è una tattica pensata per far sembrare Microsoft cooperativa con gli enti antitrust, visto che l'acquisizione ha sollevato perplessità in Europa, nel Regno Unito e negli Stati Uniti."
Inoltre, secondo Sony: "Nintendo Switch potrebbe non riuscire mai a far girare Call of Duty e sviluppare una versione compatibile potrebbe richiedere anni, rendendo senza senso l'accordo decennale." Sul punto la compagnia di PlayStation potrebbe avere ragione, visto che Nintendo Switch è una console estremamente debole a livello di hardware, ma non ha considerato la possibilità delle già ipotizzate versioni cloud, già sperimentate per altri giochi, che Microsoft potrebbe gestire con molti meno problemi grazie alla sua esperienza e competenza tecnica nel settore.
Sony ha comunque concluso affermando che per Nintendo è un accordo davvero vantaggioso, perché non concorre con Microsoft nel campo dei servizi in abbonamento o in quelli del cloud gaming. Quindi non ha grossi interessi in ballo.