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SoundCloud smentisce, non sta usando la tua musica per addestrare l’IA generativa

La piattaforma chiarisce che non ha mai sfruttato i contenuti degli artisti per l'addestramento di modelli AI, e annuncia un futuro meccanismo di opt-out se dovesse mai farlo.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   12/05/2025
SoundCloud

SoundCloud ha aggiornato silenziosamente i suoi termini di servizio nel febbraio 2024, introducendo un linguaggio che permetterebbe tecnicamente alla piattaforma di usare i contenuti caricati dagli utenti per l'addestramento di modelli di intelligenza artificiale. Tuttavia, la compagnia assicura che nessun contenuto è stato utilizzato per questi scopi e che non consente nemmeno a terze parti di accedere ai file caricati dagli utenti per addestrare IA generative.

In una dichiarazione ufficiale inviata a The Verge, Marni Greenberg, vicepresidente senior e responsabile della comunicazione di SoundCloud, ha affermato con chiarezza: "SoundCloud non ha mai utilizzato i contenuti degli artisti per addestrare modelli di IA, né sviluppiamo strumenti AI né permettiamo a terzi di raccogliere o usare contenuti presenti sulla nostra piattaforma a tale scopo." Inoltre, l'azienda ha implementato un tag "no AI" come salvaguardia tecnica contro gli abusi non autorizzati.

Le funzioni AI in SoundCloud servono a organizzare, non a creare

Greenberg ha spiegato che le uniche applicazioni attuali dell'IA in SoundCloud riguardano funzionalità come raccomandazioni personalizzate, rilevamento di frodi e organizzazione dei contenuti. Strumenti come Musiio, già presenti sulla piattaforma, vengono impiegati esclusivamente per favorire la scoperta di artisti e la categorizzazione delle tracce, e non per addestrare generatori musicali automatici.

Al momento X/Twitter ha dei problemi
e non è possibile caricare il post

La compagnia riconosce però che il linguaggio dei nuovi termini può far pensare a un futuro utilizzo in campo generativo. E se mai dovesse decidere di intraprendere quella strada, SoundCloud promette che sarà fatto nel rispetto di tre principi fondamentali: consenso, attribuzione e compenso equo. In altre parole, l'azienda si impegna a introdurre un sistema chiaro di opt-out che permetta agli utenti di rifiutare l'uso delle proprie opere in contesti AI, garantendo pieno controllo e trasparenza.

Comunicazione e fiducia

Nonostante le rassicurazioni, molti utenti non sono stati informati delle modifiche ai termini di servizio. Ed Newton-Rex, esperto di etica dell'IA e tra i primi a notare l'aggiornamento, ha dichiarato su X di non aver ricevuto alcuna comunicazione via email. Anche il giornalista Wes Davis, che contribuisce a SoundCloud, ha verificato la stessa mancanza. Questo silenzio ha sollevato dubbi sulla reale trasparenza del processo.

Secondo i termini di SoundCloud, la piattaforma si impegna a fornire "una notifica ben visibile" in caso di modifiche importanti, ma non specifica che tale comunicazione debba avvenire via email. È probabile quindi che l'annuncio sia passato inosservato per molti, lasciando spazio a interpretazioni ambigue. Questo rafforza l'esigenza di una comunicazione più chiara e diretta, soprattutto quando si parla di tecnologie delicate o di addestramento della IA e di potenziale impatto sulla proprietà intellettuale degli utenti.

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