È partita la raccolta firme per Stop Killing Games, l'iniziativa volta a stabilire delle regole che impediscano ai publisher di rendere inaccessibili i propri videogiochi dopo un determinato periodo di tempo, ad esempio a causa della chiusura dei server.
Dalla pagina della raccolta firme è possibile leggere i propositi della campagna, che "intende imporre agli editori di lasciare in uno stato funzionale (giocabile) i videogiochi che vendono o concedono in licenza (o le collegate funzionalità e risorse che vendono per i videogiochi che trattano) ai consumatori dell'Unione europea."
"Nello specifico, punta a impedire che gli editori possano disattivare da remoto i videogiochi prima che siano forniti mezzi ragionevoli per mantenerli in funzione senza coinvolgere gli stessi editori."
Nella pagina della raccolta firme viene indicato che "per avere successo, l'iniziativa dei cittadini europei deve raggiungere un milione di dichiarazioni di sostegno e una soglia minima in almeno sette paesi". Al momento, come detto, siamo a quota 327.000 firme circa.
Una battaglia giusta
Come abbiamo avuto modo di scrivere nel nostro speciale sull'iniziativa Stop Killing Games, il progetto ha avuto inizio in seguito a quanto accaduto con The Crew, il gioco di guida prodotto da Ubisoft che è stato non solo spento nelle sue funzionalità online ma anche rimosso dalle librerie degli utenti che lo avevano acquistato.
I promotori della campagna hanno dunque cercato di portare all'attenzione delle autorità un comportamento che a quanto pare non è chiaramente regolamentato, ma che appare senz'altro ingiusto e andrebbe dunque contrastato laddove possibile.
Vedremo se la raccolta firme si rivelerà efficace per stabilire un primo passo nella direzione giusta.