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The Game Awards 2019, dopo Death Stranding altre polemiche sul premio per i nuovi indie

Spunta una nuova polemica per The Game Awards 2019, dopo il "conflitto d'interessi" su Death Stranding questa volta emergono degli errori nella categoria dedicata ai debutti indie.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   20/11/2019

Sembra proprio che The Game Awards 2019, la nuova edizione del prestigioso evento organizzato da Geoff Keighley, sia caratterizzato dalle polemiche quest'anno, visto che un nuovo fronte di discussione si è aperto sulla categoria "Fresh Indie Game" dedicata ai nuovi team indie debuttanti.

Dopo la polemica sull'abbondanza di candidature raccolte da Death Stranding, cosa che fa sorgere dubbi a causa del potenziale conflitto d'interessi dato dalla presenza dello stesso Keighley nel gioco, dalla vicinanza di quest'ultimo con Hideo Kojima e dal fatto che potrebbe non avere i presupposti per l'ambito titolo di Game of the Year, visti i risultati presso la critica, quest'altro fronte di critica risulta ancora più solido, anche se forse meno eclatante e rumoroso per il grande pubblico.

La categoria dei "Fresh Indie Game", in base alla stessa definizione ufficiale, dovrebbe comprendere i "nuovi studi indipendenti che hanno rilasciato il loro primo gioco nel 2019", ma il problema è che metà dei candidati non sono debuttanti e hanno sviluppato altri giochi lanciati sul mercato in precedenza.

Come fa notare Callum Underwood (scout presso Raw Fury) nel tweet riportato qua sotto, arricchito da commenti di altri utenti sotto il suo, si parte con House House, il cui ottimo Untitled Good Game non è affatto il primo gioco, avendo pubblicato in precedenza anche Push Me Pull You nel 2016, titolo peraltro anche piuttosto conosciuto nell'ambito indie.

A seguire, è stato fatto notare come anche Mobius Digital abbia fatto uscire altri giochi prima dello splendido Outer Wilds, così come anche i DeadToast Entertainment di My Friend Pedro hanno una storia anche piuttosto lunga alle spalle. Tra i commentatori che hanno rilanciato la questione sotto il tweet di DevRelCallum scorgiamo peraltro anche Sarah Ford, che ha lavorato a The Bradwell Conspiracy.

Il fatto strano è che basta semplicemente una breve ricerca su Google per accorgersi delle incongruenze, dunque non si capisce come un'organizzazione di grandi dimensioni come The Game Awards non abbia notato il problema.