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I The Game Awards dovrebbero essere presi un po' meno seriamente

Ci sono molte discussioni sui The Game Awards ma alla fine crediamo che tutto l'evento andrebbe preso un po' meno seriamente. Vediamo perché la pensiamo in questo modo.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   22/11/2024
Un personaggio di Among Us con la faccia di Geoff Keighley

In questi giorni sono iniziati, come sempre, varie discussioni riguardo ai The Game Awards ma più in generale a qualsiasi evento di premiazione. Scandagliando la rete abbiamo visto varie prese di posizione, come ad esempio il fatto che un evento di premiazione per il 2024 va fatto dopo la fine dell'anno, per evitare di escludere giochi che arrivano negli ultimi mesi.

Si parla anche del fatto che remake, remaster ed espansioni - contrariamente a quanto deciso dall'organizzatore - non dovrebbero poter vincere il GOTY, ma dovrebbero avere le proprie categorie. Si afferma anche che premi come "il gioco più atteso" (e GTA 6 ha già vinto un premio di questo tipo) non hanno alcun senso, perché non sono altro che un contest di popolarità, tra i lettori o tra la stampa.

Il vero problema di fondo dei The Game Awards

Per ogni specifico problema si può avere la propria opinione, ma la verità finale è solo una: questo tipo di eventi vengono presi un po' troppo sul serio, da tutti. Gli organizzatori - non vogliamo essere troppo cinici - possono tranquillamente essere spinti dalla passione per il medium, ma alla fine devono comunque mandare avanti uno spettacolo e guadagnare del denaro, di conseguenza non possiamo pretendere che vengano a dire che i premi non sono affatto importanti.

Geoff Keighley è l'organizzatore e il conduttore dei TGA
Geoff Keighley è l'organizzatore e il conduttore dei TGA

Il pubblico, però, dovrebbe approcciare il tutto con tranquillità e anche un pizzico di disinteresse, perché alla fine una premiazione come i The Game Awards non sarà niente più che una conseguenza di ciò che è più famoso e che, in media, ha attirato commenti positivi.

Non perché questi eventi siano organizzati da gente venduta che viene pagata o perché ci siano simpatie di fondo, ma per il modo in cui è organizzata. I vincitori vengono eletti sommando i voti della stampa mondiale (anche Multiplayer.it dà il proprio voto), ma in che modo la stampa dà i propri voti? Non possiamo sapere come si gestiscono le varie testate, ovviamente, ma in realtà poco conta, perché c'è sempre un solo problema di fondo: non è possibile giocare tutto.

Elden Ring: Shadow of the Erdtree è candidato al GOTY... eh va be'
Elden Ring: Shadow of the Erdtree è candidato al GOTY... eh va be'

Non è questione di oggettività o soggettività, ma semplicemente la maggior parte delle persone voterà ciò che ha giocato, che sarà solo un frammento del totale. Molti non avranno giocato un singolo gioco nominato di certe categorie, oppure ne avranno giocato un singolo titolo che non ritengono meritevole del premio, quindi voteranno più per sentito dire. Il risultato finale è un mix di votazioni non troppo ragionate, anche perché è profondamente impersonale e il voto della singola persona si perderà nel mezzo della redazione che a propria volta si perderà nel mezzo di tutti i voti finali.

Il risultato, tra l'altro, è che a vincere saranno comunque giochi di qualità, anche perché molto semplicemente un gioco terribile non viene nominato. Alcuni saranno d'accordo, altri saranno in disaccordo coi risultati, ma bisogna ricordare che alla fine i premi servono solo per celebrare l'industria. La vittoria di uno o dell'altro ha un valore molto limitato.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.