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Twitch, la streamer trans Keffals continua a subire swatting, nonostante abbia cambiato casa

La streamer Twitch trans Keffals continua a essere oggetto di swatting e altre forme di molestia dagli omofobi nonostante abbia cambiato casa.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   19/08/2022

La streamer Twitch trans Clara 'Keffals' Sorrenti non ha pace: gli omofobi continuano a molestarla in ogni modo, in particolare con lo swatting, nonostante abbia cambiato casa. Insomma, c'è in atto un vero e proprio accanimento nei suoi confronti.

Una foto di Keffals
Una foto di Keffals

Keffals è una streamer che si occupa prevalentemente di diritti della comunità LGBTQ+. La sua posizione pubblica le ha fruttato numerosi attacchi, dialettici e, purtroppo, fisici. Nei giorni scorsi è stata oggetto di un pesante caso di swatting, che l'ha convinta a cambiare casa per provare a migliorare la situazione.

Recentemente si era trasferita in un hotel, mentre era alla ricerca di una nuova sistemazione. Nonostante ciò, gli omofobi di estrema destra sono riusciti a rintracciarla e hanno iniziato a inviarle delle pizze, usando oltretutto il suo nome pre-transizione (deadname) per la consegna.

Per rintracciarla hanno preso le immagini della lenzuola della stanza di Keffals e le hanno incrociate con quelle degli hotel di tutta la città in cui si trova, fino a individuare quelle corrispondenti. L'indirizzo è stato quindi diffuso tramite Kiwifarms, controverso forum, ricettacolo di razzisti e omofobi di ogni risma.

Come sottolineato da Keffals, il problema non è tanto la pizza, quanto la minaccia implicita del far capire che sanno dove vive e che possono agire nel mondo reale. Comunque sia, ora Keffals e il suo fidanzato sono andati via dall'hotel e si trovano in un luogo si spera sicuro.

L'accanimento patologico contro Keffals ha prodotto anche altre vittime, come un uomo che ha il suo stesso cognome, che ha subito per sbaglio un caso di swatting. Anche un artista texano che ha lavorato per lei è stato preso di mira.

Attualmente, per non essere rintracciabile, ha deciso di vivere dentro degli Airbnb affittati da terze parti, che cambia ogni settimana. Per connettersi usa un VPN in modo che nessuno possa tracciare la sua IP e durante le live usa un green screen e un setup portatile comodamente stipabile in uno zaino.

Keffals: "Non voglio vivere con la paura costante di essere individuata e subire sempre più minacce, soprattuto perché so che alcune delle persone coinvolte vivono nella mia stessa città."

Questo, tanto per far capire a quelli che negano il problema, parlando a sproposito di politicamente corretto e buonismo, quanto queste persone possano diventare oggetto d'odio e vedere le loro vite sconvolte solo per le loro posizioni politiche.