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Valve ha finalmente dichiarato guerra su Steam agli achievement game

Le ultime mosse di Valve dimostrano che le polemiche verso certi fenomeni servono e che è chi accetta tutto passivamente a fare il male di Steam

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   18/06/2018

Ultimamente le polemiche su Steam non sono mancate, soprattutto per via della mancanza di controlli che hanno dato vita a dei fenomeni pessimi, che hanno finito per screditare tutta la piattaforma. Tra questi i cosiddetti achievement game, ossia dei titoli minuscoli realizzati in fretta e furia che si giocano praticamene da soli, utili solo per accumulare punti degli achievement.

In un mondo ideale roba del genere non sarebbe stata acquistata da nessuno e sarebbe morta dopo pochi giorni di patetici tentativi, ma nel nostro c'è chi ci tiene davvero ad accumulare punti degli achievement, anche a fronte di un ritorno nullo, e quindi il mercato di questa mondezza è letteralmente fiorito su Steam negli ultimi mesi.

Per questo Valve ha adottato nuove restrizioni, che di fatto mirano ad ammazzare gli achievement game. In sostanza funzionano in modo simile a quelle applicate alle trading card, con gli achievement che cominciano a funzionare solo quando un gioco raggiunge una certa metrica. In caso contrario anche sbloccarli tutti non frutta alcun punto per il profilo.

Inoltre è stato messo un limite generale di cento achievement e di fatto questi titoli non appaiono più nella libreria degli utenti se non superano la metrica di cui sopra. Infine, non sono nemmeno sfruttabili per i coupon. Tutte le regole descritte valgono solo per i giochi che non raggiungono la suddetta metrica (non resa nota da Valve).

Valve ha dichiarato in merito che gli utenti che hanno usato gli achievement game per alterare i loro punteggi sono un numero insignificante, comunque sia si è deciso di agire per evitare ulteriore confusione. Speriamo che le nuove regole estinguano il fenomeno riportando un minimo di pulizia su Steam.

Se volete saperne di più sui cambiamenti in atto su Steam, leggete questa notizia in cui si parla di controllo dei contenuti, relativamente a una polemica nata in seguito a un tentativo di censura dei contenuti a sfondo sessuale di alcuni titoli.