YouTube Music sembra non aver imparato dagli errori altrui e sta testando una mossa che aveva già creato malcontento tra gli utenti di Spotify: mettere i testi delle canzoni a pagamento.
Sebbene i due servizi di streaming musicale si distinguano per alcune funzionalità, come Spotify Connect e l'integrazione di YouTube Music con YouTube Premium, entrambi cercano costantemente di convertire gli utenti gratuiti in abbonati. Ora, l'app di Google sta esplorando un approccio che ha già dimostrato di generare forti reazioni negative.
YouTube Music: i testi delle canzoni a pagamento, la segnalazione su reddit
Un utente di Reddit, "Xinfinte", ha segnalato di aver visualizzato un avviso su YouTube Music che gli indicava di aver raggiunto il limite di visualizzazioni gratuite dei testi. Per continuare a usarli, l'app lo invitava a sottoscrivere un abbonamento Premium. Questa mossa non è una novità nel settore. Lo scorso anno, anche Spotify aveva tentato di rendere i testi delle canzoni un'esclusiva per gli abbonati Premium.
La decisione aveva scatenato una forte reazione da parte della community, costringendo Spotify a fare marcia indietro e a rendere nuovamente la funzionalità accessibile a tutti. La scelta di YouTube Music potrebbe essere legata ai costi. I testi vengono recuperati e visualizzati tramite servizi di terze parti come LyricFind e MusixMatch, il che comporta, ovviamente, una spesa per l'azienda.
YouTube Music: i testi delle canzoni a pagamento, come reagirà la community?
Dal punto di vista aziendale, è comprensibile che si cerchi di monetizzare una funzione che ha un costo. Tuttavia, gli utenti gratuiti, che considerano i testi una funzionalità standard, tendono a non apprezzare quando qualcosa che era gratuito viene bloccato dietro un paywall.
These GREEDY ASS fucking losers have seriously lost it. WHY THE FUCK DO WE HAVE TO PAY FOR FUCKING LYRICS? FUCK YOUTUBE
byu/Xinfinte inyoutube
Resta da vedere quale sarà la reazione della community di YouTube Music. La strategia di mettere a pagamento una funzionalità di base rischia di alienare gli utenti gratuiti, che potrebbero sentirsi penalizzati e spinti a cercare alternative piuttosto che rimanere sulla piattaforma sottoscrivendo un abbonamento diverso.