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Salga a bordo, cacchio

In un futuro tenebroso, in cui il pianeta è stato conquistato dai malvagi alieni Xenos, l'unica speranza per i sopravvissuti è la nave Salvation

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   14/06/2012

Pensato come primo capitolo di una saga di ampio respiro, in cui verrà narrata l'invasione della Terra da parte degli Xenos e la distruzione della società così come la conosciamo, Razor: Salvation si presenta come uno sparatutto in prima persona a impostazione "fissa". Il giocatore controlla infatti la navicella Salvation, con il compito di raggiungere le principali città del pianeta e offrire ai sopravvissuti la possibilità di essere portati in salvo. Un'operazione non semplice, visto che gli alieni capiranno quando stiamo per atterrare e spunteranno da ogni direzione per attaccarci e uccidere le persone che tentano di fuggire, e che potranno dirsi salve solo una volta a bordo. Il gioco ci mette a disposizione tre differenti location (New York, Francoforte e Shenzhen) e un corposo sistema di achievement che registra le nostre prestazioni e ci permette di sbloccare premi nonché di partecipare alle classifiche mondiali, organizzate per regioni, similmente a quanto accade nel twin analog shooter per PlayStation 3 Dead Nation. Si tratta però solo di elementi di contorno all'azione vera e propria che, come detto, si svolge con una visuale in prima persona e ci vede comandare le torrette della Salvation per eliminare qualsiasi minaccia spunti intorno alla zona di atterraggio, possibilmente prima che questa sferri il proprio attacco e/o uccida uno dei superstiti che corrono verso la nostra posizione.

Difendi la tua patria, salva il mondo

Il sistema di controllo di Razor: Salvation è quello tipico degli FPS sui dispositivi iOS, con l'importante differenza che non possiamo muoverci ma solo sparare, e che dunque il comando per aprire il fuoco è indipendente e può essere azionato in modo preciso, alla bisogna.

Salga a bordo, cacchio

Con il pollice destro possiamo dunque muovere il mirino a trecentosessanta gradi, inquadrare i nemici e quindi eliminarli premendo il pulsante "fire" con il pollice sinistro. In questi termini, l'interfaccia si rivela subito come la migliore possibile, a patto di aumentare la sensibilità del movimento, che di default costringe a effettuare numerosi "trascinamenti" per far fare un giro completo alla visuale. I problemi arrivano quando ci si trova a gestire il ricco arsenale a disposizione della nave. Questo perché il gameplay stesso, basato sulla prontezza nell'eliminare gli avversari, anche per via di un sistema di scudi esile e privo di qualsiasi difesa, ci impedisce di perdere tempo, a maggior ragione quando passano alcuni minuti e le minacce si moltiplicano;

Salga a bordo, cacchio

il tutto nella tradizione di un approccio survival che non abbiamo mai visto di buon occhio e che, nel caso specifico del titolo sviluppato da Blowfish Studios, riteniamo davvero fuori luogo. Due delle nostre armi dispongono di munizioni infinite, nella fattispecie la minigun e l'auto-cannon, ma bisogna ricaricarle manualmente prima che i proiettili in canna finiscano oppure sorbirsi tempi di reload piuttosto lunghi, con tutto ciò che questo può comportare. Tutte le altre armi hanno munizioni limitate, che vanno acquistate spendendo il denaro guadagnato in missione, da spendere anche per i fondamentali potenziamenti. Il problema è il modo in cui si passa da un'arma all'altra: bisogna toccare un'icona nella parte destra del touch screen, quindi toccare l'arma che desideriamo utilizzare fra quelle nell'elenco. Durante questa operazione risulta impossibile difendersi, il che ci porta ben presto a fregarcene dell'equipaggiamento e utilizzare solo la minigun e l'auto-cannon in alternanza. Peccato ci siano problemi anche con il pulsante "reload": minuscolo, poco visibile e davvero difficile da premere correttamente. Sul fronte tecnico, invece, nulla da eccepire: il tema musicale è davvero bello e in linea con le atmosfere del gioco, seppure sia limitato alla schermata di partenza, mentre la grafica mostra un alto livello di dettaglio e un'interazione inedita con gli scenari, che modificano il proprio aspetto in base alle armi con cui li colpiamo.

Conclusioni

Versione testata: iPhone (1.0.1)
Prezzo: 0,79€
Multiplayer.it
6.2
Lettori (9)
3.7
Il tuo voto

Razor: Salvation è tanto dettagliato, solido e curato sotto il profilo tecnico quanto debole e confuso sul fronte del gameplay. L'azione manca completamente di gradualità: si viene proiettati sul pianeta con tutte le armi a disposizione e bisogna cercare di resistere il più a lungo possibile, proteggendo al contempo il percorso dei sopravvissuti che abbiamo il compito di trarre in salvo. Durante le incursioni degli Xenos non potremo difenderci in alcun modo se non eliminandoli rapidamente, ma la natura stessa delle armi in dotazione rende difficoltoso riuscirci, e l'interfaccia per la selezione delle varie bocche da fuoco non aiuta. In molti frangenti, inoltre, colpire un bersaglio implica una precisione al pixel oppure la collisione non viene correttamente rilevata, il che è snervante. I potenziamenti nascondono risvolti interessanti, ma non bastano a rendere valida l'esperienza. Peccato.

PRO

  • Grafica dettagliata, ricca di elementi interagibili
  • Corposo sistema di potenziamento
  • Buono il controllo del mirino e del fuoco...

CONTRO

  • ...ma la gestione delle armi è lenta e macchinosa
  • Rilevazione delle collisioni imprecisa, crea frustrazione
  • L'approccio survival si adatta male a questo tipo di gameplay