Hironobu Sakaguchi non ha certamente bisogno di presentazioni: per lui parla il suo straordinario curriculum, al quale finora mancava giusto un'escursione nei nuovi territori del mobile gaming. Ecco dunque che lo storico game designer ha voluto colmare questa lacuna con il qui presente Party Wave, titolo che affronta la disciplina del surf lasciando perdere qualunque velleità di realismo e proponendo un gameplay estremamente casual...forse persino troppo anche per gli standard di iOS.
Onda anomala
Frammentato in stage che richiedono pochi minuti per essere completati, Party Wave offre una struttura di gioco fondamentalmente divisa in due parti, con la prima che richiede all'utente di guidare i surfisti di turno verso l'onda da affrontare: agevolati da una visuale a volo d'uccello, è necessario trascinare il dito sullo schermo per spingere il personaggio verso il luogo desiderato, assicurandosi di giungere in tempo per l'arrivo della massa d'acqua e facendo attenzione agli ostacoli che si fanno più numerosi man mano che si prosegue.
Una volta in posizione, la telecamera passa ad una più consona inquadratura frontale, e qui bisogna picchiettare sui surfisti prima che questi raggiungano il fondo dello schermo per fare in modo che non si schiantino e continuino a cavalcare l'onda finché questa non cessa la sua propulsione. Il tutto evitando accuratamente di toccare tartarughe, meduse ed altri animali marini che provocherebbero la caduta dei personaggi, e magari tentando di compiere qualche semplice evoluzione per incrementare il punteggio. Party Wave fondamentalmente è tutto qui, e considerando le referenze del suo ideatore ed il prezzo a cui viene proposto, è facile capire come ci sia veramente troppa poca carne al fuoco. Già dopo i primi cinque o sei stage, si può dire di aver sperimentato tutto ciò che il prodotto Mistwalker ha da offrire, visto che le meccaniche ludiche si concedono solo qualche leggerissima variazione sul tema descritto poco sopra: il risultato è che un gioco dotato di una struttura potenzialmente valida ed adatta a brevi partite diventa una noiosa reiterazione delle solite due-tre mosse, a causa di un design poco ispirato che non riesce a mettere a frutto le idee di partenza.
Una situazione che non viene certo risollevata dal comparto grafico, il quale anzi contribuisce pesantemente a conferire l'idea che Party Wave sia composto da un paio di stage ripetuti all'infinito: d'accordo, è difficile dare sfoggio di particolare varietà quando tutto il gioco è ambientato in mezzo al mare, ma perlomeno per ciò che concerne gli sprite dei protagonisti e degli animali su schermo si poteva fare decisamente meglio di quei quattro esemplari in croce peraltro mossi da animazioni elementari. Insomma, bisogna sperare che Sakaguchi abbia scritto il concept del titolo con la mano sinistra e che l'abbia prodotto investendo l'incasso della macchinetta del caffè degli uffici di Mistwalker, altrimenti non si riuscirebbero a spiegare una tale povertà strutturale e dei valori produttivi tanto esigui. Il gioco prova anche ad offrire un elemento di sfida, costringendo il giocatore ad ottenere svariati perfect score per poter sbloccare i livelli più avanzati, ma il fascino del gameplay è talmente limitato che difficilmente in molti si cimenteranno nell'impresa.
Conclusioni
L'esordio di Mistwalker su App Store non è certo dei più felici: Party Wave è infatti un titolo povero di contenuti, contraddistinto da (poche) idee di gameplay malamente messe in opera da un design apparentemente svogliato e banale. Delle due l'una: o Sakaguchi e compagni hanno un'opinione davvero bassa dell'utenza mobile, oppure devono decisamente prendere le misure di un mercato che evidentemente ancora non gli appartiene. Per il momento, Party Wave finisce letteralmente per sfigurare in confronto a miriadi di altre applicazioni decisamente più ricche e coinvolgenti seppur vendute ad un prezzo simile quando non addirittura inferiore.
PRO
- Buon numero di stage
- Impegnativo se si cerca il perfect score
CONTRO
- Gameplay noioso e ripetitivo
- Contenuti limitati
- Tecnicamente è davvero poca cosa