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Vecchia scuola

L'insoddisfazione per il presente è uno dei più grandi motori del cambiamento. O magari è un ottimo modo per produrre delle grandi celebrazioni

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   27/09/2012

Inquisitor è pubblicato per la prima volta nel 2009 nella sola Repubblica Ceca e vede l'uscita della versione inglese soltanto a Settembre 2012 (pochi giorni fa). Lo scopo di Cinemax, lo sviluppatore, è abbastanza chiaro: produrre un gioco di ruolo classico pieno di sostanza e con poche concessioni ai fattori più superficiali. Nonostante alcuni screenshot possano ingannare, visto che le barre d'energia e gli slot per le scorciatoie urlano Diablo da ogni dove, la realtà è che basta impugnare il mouse e iniziare la creazione del personaggio per rendersi conto di come la fonte d'ispirazione principale sia più Baldur's Gate. Scelta la classe si deve decidere come distribuire i punti delle caratteristiche e quali scuole di magia abbracciare. Ogni classe è molto diversa dalle altre e dispone di abilità uniche, migliorabili salendo di livello e distribuendo gli appositi punti, e di obiettivi specifici legati al proprio ruolo: Il paladino deve salire i ranghi del suo ordine, il ladro deve ripulire il suo nome e il sacerdote deve diventare inquisitore. A livello di opzioni cosmetiche per il nostro eroe, Inquisitor è davvero parco: si può scegliere il nome, selezionare un ritratto tra quelli di default e basta. Poco male, visto che la grafica non è proprio il punto forte del titolo di Cinemax.

Trama e interfaccia

A un primo sguardo l'universo di gioco sembra fuoriuscito dal fantasy più tipico, ma non è così. Inquisitor prende spunto dalla storia e dalla mitologia medievale occidentale, con l'inquisizione spagnola, Dio, gli angeli e così via. Certo, gli elementi fantastici non mancano (la prima missione è una caccia a dei pipistrelli giganti, per dire), ma siamo di fronte a un'ambientazione abbastanza inedita, soprattutto visti gli standard degli ultimi anni.

Vecchia scuola

La trama del gioco inizia con un omicidio su cui siamo stati chiamati a investigare, dopo essere stati liberati dall'inquisizione. Raggiunta una piccola cittadina dovremo ottenere l'accesso svolgendo un lavoro per le guardie e poi darci alle investigazioni parlando con gli abitanti ed esplorando il luogo. L'interfaccia di gioco è abbastanza semplice, se si conoscono già titoli di questo genere: con il tasto sinistro si eseguono le azioni (movimento, attacco, dialogo e così via), con il tasto destro si usano le magie o gli oggetti selezionati e con le scorciatoie da tastiera si richiamano i vari menu. Il combattimento è molto simile a quello visto nel titolo d'esordio di BioWare: si clicca su un nemico e lo scontro procede in automatico (non c'è bisogno di cliccare di continuo). Tutto dipende dal tiro dei dadi. Ovviamente c'è un inventario con l'equipaggiamento da assegnare, ma non aspettatevi di trovare decine di "spade con la punta ricurva dopo aver trafitto una donnola di parco Sempione che in realtà erano uno spacciatore". C'è comunque una caratterizzazione maggiore rispetto alla media attuale.

Party e quest

Ben presto scoprirete che vagabondare da soli è pura follia. Per affrontare i pericoli del mondo di Inquisitor avete bisogno di un party. Ci sono diversi personaggi tra cui scegliere, tutti gestiti in automatico dalla CPU in termini di crescita ed equipaggiamento. Le uniche interazioni possibili sono degli ordini generici che si danno premendo dei tasti.

Vecchia scuola

In linea di massima i compagni si comporteranno in modo decente e non richiederanno troppi interventi, ma in alcuni casi sarà necessario intervenire direttamente se non si vuole finire massacrati. Ad esempio non è il caso che avanzino troppo autonomamente attivando troppi nemici e certe volte sarebbe bello se ci aiutassero di più, senza dover continuamente urlargli contro comandi vari.
Potevano mancare delle quest in un gioco di ruolo? Assolutamente no. Da questo punto di vista Inquisitor è davvero ben fatto e dà la birra a titoli ben più blasonati. Fortunatamente non si viene inondati da richieste assurde da fattorino (anche se qualcosa del genere c'è) e molti compiti secondari sono interessanti e spesso rivelano aspetti importanti della trama. Anche qui il modello sembra essere più la vecchia BioWare che un World of Warcraft o un Diablo qualsiasi. Anzi, diciamo di più: le quest possono rivelarsi la parte migliore del gioco, sempre che siate pronti ad accettare alcune scelte di design radicali.

La rigidità dell’inquisizione

Alcuni aspetti di Inquisitor possono lasciare interdetti i giocatori moderni. Ad esempio le informazioni d'interfaccia sono ridotte all'osso, ossia non ci sono indicatori che dicano dove andare e cosa fare, non ci sono frecce direzionali e non ci sono aiuti di sorta. Questo comporta due cose: la prima è che non si possono saltare i dialoghi, pena la perdita di informazioni vitali (anche se queste ultime vengono annotate sul diario d'avventura),

Vecchia scuola

la seconda è che le varie locazioni in cui è diviso il gioco vanno esplorate da capo a fondo. Certo, ogni zona ha una sua mappa (il mondo di gioco è strutturato in modo identico a Baldur's Gate, ossia con aree che vengono caricate a parte e a cui si accede da una mappa generale), ma non dovete aspettarvi facilitazioni. Una visione così radicale del gioco di ruolo può piacere o non piacere, a seconda dei gusti di ognuno. Quello che sicuramente non piacerà a nessuno è la confusione che regna nel già citato diario dell'avventura. All'inizio non ci si fa troppo caso, ma quando le informazioni e le missioni si accumulano, la struttura scelta dagli sviluppatori diventa difficile da digerire, perché per trovare ciò che ci serve sul momento spesso bisogna scorrere decine di annotazioni. Forse in questo caso sarebbe stato meglio essere più moderni e creare un indice migliore per i contenuti.

Difficoltà e aspetti tecnici

Inquisitor è un titolo difficile, come avrete ben capito leggendone le caratteristiche. Non ci sono aiuti, se non indicazioni testuali, su dove andare e spesso si vaga per le aree incappando in nemici troppo forti per il proprio livello. Oltretutto non c'è un singolo aspetto del gioco pensato per rendere la vita facile al giocatore. Prendiamo le tre caratteristiche base: salute, stamina e mana. La prima e la terza non si ricaricano automaticamente, e ci può anche stare, mentre la seconda sì... ma talmente lentamente da essere quasi frustrante.

Vecchia scuola

Inoltre quando si corre la ricarica si ferma. È vero che si può camminare, ma così facendo i movimenti diventano così lenti da far quasi preferire di stare fermi. È giusto, direte voi, perché così non si usano abilità speciali a manetta. Il problema è che la stamina viene consumata anche dagli attacchi normali e quando la barra è esaurita il personaggio fa molto meno male e diventa più lento. Capirete che acquistare (o trovare) pozioni non è solo una possibilità, ma una necessità. Dal punto di vista grafico Inquisitor è bruttarello, anche se messo a confronto con i vecchi titoli realizzati con l'Infinity Engine. Non è solo un problema di disegno delle varie locazioni e degli oggetti, ma anche di animazioni ed effetti vari. Chi è in cerca di sostanza non ci farà caso, ed è anche vero che essendo una produzione indie e avendo veramente moltissimi elementi al suo interno, sarebbe stato difficile curare la grafica senza un grosso team alle spalle. Qualcosa di più però si poteva sicuramente fare.

Conclusioni

Digital Delivery: GOG
Prezzo: 14.99$
Multiplayer.it
7.8
Lettori (15)
8.1
Il tuo voto

Inquisitor è un gioco di ruolo che non ammette lagne: se volete un'esperienza di gioco fatta di sostanza sopra ogni cosa, prendetelo a occhi chiusi. Vi troverete a giocarci per decine di ore senza poter smettere fino ad averlo finito. Se invece trovate difficile rinunciare a certe comodità moderne lasciatelo perdere, perché probabilmente è un osso troppo duro per voi (erano anni che non leggevamo un manuale di gioco per capire alcune meccaniche... grande cosa). Anche i non anglofoni dovrebbero lasciarlo perdere: qui i dialoghi sono fondamentali da capire e perdersi dei dettagli può significare non riuscire ad andare avanti nell'avventura. Purtroppo non crediamo sia prevista una traduzione in italiano.

PRO

  • Meccaniche di gioco hardcore
  • Longevo e pieno di cose da fare
  • Non si possono saltare i dialoghi contando sugli indicatori automatici

CONTRO

  • Il diario d'avventura è davvero confuso
  • Graficamente è sotto gli standard
  • Veramente proibitivo per una gran fetta di videogiocatori

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce GTX 560 Ti OC
  • Sistema operativo: Windows 7 32 bit

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP/Vista/7
  • Processore: 2GHz
  • RAM: 512MB
  • Scheda video: Compatibile con DirectX 9.0c
  • Spazio su disco: 4GB